«Gli Ozi di Ercole» ritorna venerdì 18 novembre

Il compasso della vita: con Melania Mazzucco e Annalena Benini, venerdì 18 novembre, ore 20, Salone delle feste di Villa Campolieto

In foto Melania Mazzucco e Annalena Benini
In foto Melania Mazzucco e Annalena Benini
Lunedì 14 Novembre 2022, 20:33
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Montaigne definiva la vita come «un movimento ineguale, irregolare, multiforme». Come tale, imprevedibile, sempre spiazzante, irriducibile a una misura che consenta di pianificarla razionalmente. Eppure, il compasso della vita è una contraddizione necessaria. Cos’è un progetto – di una stanza, di una città, di un romanzo, di una vita – se non il tentativo di dar forma all’informe, di canalizzare quel flusso secondo un disegno, fedeli a un ideale di esattezza e insieme consapevoli delle incognite che imporranno una variazione in corso d’opera, una rinegoziazione del nostro rapporto col mondo?

Venerdì 18 novembre alle 20 nel Salone delle feste di Villa Campolieto, per l’appuntamento mensile di Gli Ozi di Ercole - la rassegna prodotta dal Parco Archeologico di Ercolano, da un’idea del direttore Francesco Sirano con Gennaro Carillo, direttore artistico del ciclo di incontri - Melania Mazzucco intratterrà un racconto proprio sul compasso delle nostre vite con Annalena Benini. La conversazione prende le mosse dal romanzo di Mazzucco L’Architettrice (Einaudi 2019) dedicato alla vita e alle opere di Plautilla Bricci, prima donna architetto che ha disegnato, progettato e costruito una villa storica a Roma nel 600.

Anche quando si scrive si costruisce e Melania Mazzucco è la grande architettrice di libri della letteratura italiana contemporanea. Una delle poche in grado di costruire solidi e vasti palazzi di carta sotto i nostri occhi. Dice infatti Benini: «un romanzo che ho molto amato questo: una vita di donna dentro la vita di Roma. La vocazione e la conquista, il cammino faticoso di un'artista che deve restare nell’ombra ma emana troppa luce. Melania Mazzucco ha riportato in vita Plautilla Briccia, la prima donna della storia moderna che ha disegnato, progettato, costruito.

Ha creato». Gli scrittori a volte sono come gli archeologi: riportano alla vita fatti, persone, oggetti dimenticati.

«La storia può essere crudele - dice Mazzucco - e la vita di Plautilla ne è una conferma, con la sua cancellazione e la sua rimozione avvenuta già quando era ancora viva. Le è stata sottratta la maternità della sua villa, si è cominciato a dire che lì dentro avesse solo disegnato e dipinto e il suo nome è stato così gradualmente espunto da tutte le storie artistiche. Ma la letteratura, come l’archeologia, per fortuna, può sempre riportare alla luce ciò che si è inabissato ed è questo il viaggio che a me piace spesso fare. Anche perché rimettere Plautilla là dove è stata cambia pure la storia del presente. Per questo - conclude - mi è sembrato così importante ritrovarla. E per questo sarà singolare ri-raccontare la sua storia proprio a Ercolano».

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