Campania Teatro Festival, «La solitudine di Malkovich» al Campania Teatro Festival

Lo spettacolo andrà in scena sabato e domenica

La solitine di Malkovich al Campania Teatro Festival
La solitine di Malkovich al Campania Teatro Festival
Venerdì 7 Luglio 2023, 10:16
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Fuochi di artificio finali, con ben 7 spettacoli in programma, nella penultima giornata del Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio. A cominciare da quelli garantiti da John Malkovich, che alle 21 in prima nazionale al Politeama di Napoli sarà il protagonista, con la straordinaria attrice lituana Ingeborga Dapkunaite, dell’illuminante mistero di «In the solitude of cotton fields» di Koltès, per la regia di Timofey Kuliabyn, in lingua inglese con sovratitoli in italiano. Il plot narrativo è apparentemente molto semplice: in una strada buia, un venditore cerca di proporre la sua merce, non è specificato cosa, a un acquirente.

Un’opera, scritta nel 1985, dove il tentativo di transazione assume via via significati sempre più profondi. «Il testo di Koltes è molto denso, verboso, pieno di allusioni, immagini poetiche e complessi intrecci - spiega il regista-. L’autore sembra voler confondere lo spettatore piuttosto che aiutarlo a comprendere il conflitto. Non è immediatamente chiaro allo spettatore (come al lettore, magari dopo aver letto il testo una sola volta) che l’oggetto del commercio sia la lussuria sessuale. Poiché entrambi i personaggi sono maschi, capiamo che si tratta di un’opera omoerotica. Ed entrambi gli uomini devono confessare la loro lussuria. Tuttavia, né l’uno né l’altro vogliono chiamare le cose con il loro vero nome, parlano a vuoto e ci appare chiaro che questa disputa non si risolverà. Oggi, il tema della lussuria proibita, non detta, ma irresistibile, deve essere rivelato in modo diverso. Il nostro spettacolo parla di perversione sessuale, di un desiderio nascosto che è punibile, riconosciuto come criminale da qualsiasi società, secondo le leggi di oggi. Nel nostro spettacolo ci sono due attori – Ingeborga Dapkūnaite e John Malkovich – ma non due personaggi»

«Siamo nel subconscio, nell’incubo di qualcuno, - continua il regista - che non è fisicamente in scena. Vive in una terribile disarmonia interna perché ha capito che il suo desiderio sessuale è di natura criminale. Ma questa è la sua natura e non può combatterla. Vorrebbe ammetterlo a sé stesso, ma non può, perché è spaventoso e pericoloso. Siamo di fronte a un uomo che lotta senza sosta con sé stesso. È una proiezione della sua coscienza, un incubo in cui cerca costantemente di venire a patti con sé stesso.

Per questo motivo, si presenta con questi due personaggi, il venditore e l’acquirente. Due entità in lotta. Più si va avanti, più si capisce il senso della storia. Gli attori cambieranno ruolo durante la rappresentazione. E dopo un po’ ci renderemo conto che si tratta del monologo interiore di una persona che si scompone in un dialogo. È l’ultimo dialogo prima della tragedia…»

Un’idea che, come spiega ancora Kuliabyn, «è realizzata con un supporto tecnico piuttosto complesso. Oltre agli attori, lo spettacolo vede coinvolti cinque videografi che lavorano online. Pertanto, la performance sarà molto spettacolare: con effetti video, con primi piani dei volti degli attori». Si replica il giorno dopo, 9 luglio, alle 19

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