«Work» debutta al Castel dell'Ovo: sul palco recita un robot

«Work» debutta al Castel dell'Ovo: sul palco recita un robot
di Enrica Buongiorno
Giovedì 1 Luglio 2021, 12:31 - Ultimo agg. 15:54
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Sulla scena un inedito confronto tra l’uomo e la tecnologia. Protagonisti, sul palco, l'attrice Valentina Fusaro e un robot industriale Kuka Iontec 20 3100, modello impiegato in grandi catene di produzione, come quella della fabbrica Mercedes di Stoccarda. Debutta, presso la Sala Italia di Castel dell’Ovo, in prima assoluta, “Work”, il nuovo spettacolo di Carlo Galati, regista e direttore artistico della Cooperativa Scena Mobile. Da martedì 6 a domenica 11 luglio, alle ore 19 e alle ore 20.30.

«Gestire e programmare una macchina nata per essere utilizzata in fabbrica e portarla in scena non è stato semplice – spiega il regista Carlo Galati - La prima difficoltà è stata la scelta del modello, dato che i robot industriali nascono per essere fissati al suolo della fabbrica e rimanere lì per decenni. Il nostro robot, al contrario, sarebbe dovuto andare in tournée, per cui peso e trasportabilità rappresentavano un problema. Nel modello che abbiamo individuato, la lunghezza del braccio è di oltre 3 metri e il peso contenuto in ‘soli’ 650 kg.

Un’azienda specializzata ha inoltre costruito un basamento che possa disperdere il carico statico e ridurlo a valori che ogni palco può sopportare».

La programmazione standard del robot è stata modificata attraverso un particolare software, che permette l’autoapprendimento da parte dell’automa, per passare dai circa 30 movimenti standard ai 1.300 che esegue in scena. La storia è ambientata in fabbrica, dove l’operaia Elisa, che lavora fianco a fianco con un braccio meccanico, riesce casualmente a capire come comandarlo, introducendo variabili inaspettate nella sua routine lavorativa. Azioni comiche, grottesche, drammatiche e ironiche prenderanno vita dall’interazione tra la donna e il robot, evidenziandone il rapporto di collaborazione e di sfida che si crea di volta in volta, e mostrando, nella loro concretezza, i conflitti tra uomo e macchina, tecnologia e manualità, progresso e tradizione. 

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