Napoli, Castel dell'Ovo chiuso per lavori: «Riaprirà entro l'estate»

Finanziamento da otto milioni di euro, fonte Patto per Napoli

Lavori in corso al Castel dell'Ovo
Lavori in corso al Castel dell'Ovo
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 6 Gennaio 2024, 09:00
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Martedì prossimo cadrà il primo anniversario della chiusura di Castel dell'Ovo: vietato dal 9 gennaio 2023 in seguito all'ennesimo cedimento dalla facciata: «È stato un miracolo che non ci siano stati feriti gravi e che non ci sia scappato addirittura il morto in tanti anni di abbandono», sostengono oggi le maestranze che stanno lavorando alla ristutturazione del Castello e che adesso ne conoscono ogni singolo pericolo.

Davanti al monumento simbolo della città è una processione continua di turisti: vanno a sbattere contro le recinzioni e i cartelli di divieto e s'allontanano tristi: «Ma stiamo procedendo di buona lena - prova a vedere il bicchiere mezzo pieno Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune - entro l'estate dovremmo riuscire a rendere fruibile un percorso che consenta, almeno, ai turisti di raggiungere le terrazze e godere dell'incommensurabile panorama sulla città e sul Golfo». 

Finanziamento da otto milioni di euro, fonte Patto per Napoli.

In realtà quei soldi erano già disponibili per Castel dell'Ovo dal 2017, solo che il Comune non ha mai avviato le procedure che sono decollate solo qualche mese fa: «A seguito dei lavori in corso - spiega Locoratolo - è già stato realizzato un primo stralcio di messa in sicurezza, per consentire il transito di lavoratori e visitatori sulle rampe interne al Castello, mentre da febbraio cominceranno i lavori di restauro delle facciate e a ottobre quelli di completamento: consolidamento e adeguamento impiantistico. La realizzazione delle opere future sarà pensata in modo da garantire, durante le lavorazioni stesse, l'accesso in sicurezza dei visitatori, ampliando di volta in volta le aree visitabili».

Già, è il futuro che preoccupa, quello che arriverà dopo aver consumato l'ultimo euro degli otto milioni che non basteranno a restituire l'antica dignità al Castel dell'Ovo. 

 

Sul tavolo due problemi davvero impegnativi: la scoperta di importanti problemi strutturali, non individuati in fase di redazione del progetto per la ristrutturazione del maniero, e la necessità di proteggere l'intero isolotto di Megaride dalla furia dei marosi che diventa sempre più violenta. La prima questione, quella dei problemi strutturali, è avvolta dal massimo riserbo anche se palazzo San Giacomo chiarisce che «lavoratori e visitatori non saranno mai in pericolo perché non esistono dubbi sulla tenuta statica del castello».

La seconda questione, quella della pericolosa erosione, nasce dall'allarme lanciato da un documento scientifico secondo il quale, senza protezioni adeguate, l'intera isola di Megaride potrebbe essere cancellata nel giro di cinquant'anni: «Non conosco questo documento - chiosa Locoratolo - ma so che la questione è davvero urgente. Stiamo pensando alla progettazione di barriere frangiflutti, ma questa vicenda, come quella degli ulteriori lavori strutturali, è legata al reperimento di altri finanziamenti che, sono certo, non tarderanno ad arrivare.

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Il coordinatore delle politiche culturali del Comune, però, non ci sta a concludere la questione lasciando vivo solo il tema delle grandi preoccupazioni: «Il progetto attuale prevede la realizzazione di diverse sale espositive e per eventi, oltre ad un centro documentale relativo alla storia del Castello stesso e dei castelli di Napoli - conclude Locoratolo - Per ora sono in corso i lavori di restauro delle facciate, consolidamento strutturale di alcune sale, adeguamento impiantistico e miglioramento dell'accessibilità. A conclusione dei lavori, prevista nel 2025, saranno pienamente accessibili le terrazze e diverse sale espositive, alcune tra le quali più suggestive e antiche del Castello, come la Sala delle Colonne. Questi dettagli ci consentono di guardare con serenità all'immediato futuro e di ipotizzare un rapido reperimento di nuovi fondi per la prosecuzione del restyling di Castel dell'Ovo» 

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