Carlo Pedersoli, il grande e indimenticato Bud Spencer: di lui scrive in questi giorni dai social Jorit, il giovane street artist partenopeo che da sempre col suo lavoro provoca, racconta e denuncia il disagio, gli eroi, i deboli, l’ingegno, ma anche le conquiste, la vita, la musica e le glorie dello sport.
I suoi enormi e spettacolari ritratti su mura, edifici e facciate sono tutti accomunati dal doppio segno rosso carminio sulle gote dei soggetti a mò di tratto guerriero e non a caso «human tribe» è l’hashtag con cui Jorit sigla i suoi post: da San Gennaro a Forcella e Maradona a San Giovanni a Giancarlo Siani al Resit di Giugliano, Cardarelli, Che Guevara, Pasolini o Mandela, Ilaria Cucchi, Angela Davis o Ahed Tamimi, solo per nominarne alcuni.
Banana Joe era il personaggio felice e austero con cui Spencer si schierava in difesa della “Pacha Mama”, la terra madre, e dei più deboli contro le mire speculative delle multinazionali.
Per un murale a Napoli proprio a lui dedicato la Fondazione Jorit ha appena indetto una raccolta fondi, partendo dall’asta di un dipinto di Jorit che raffigura il primo piano di Banana Joe #humantribe: una tela 100x120 cm con tecnica mista e il tipico aspetto iper reale con una definizione quasi fotografica che contraddistingue le opere dell’artista.
«Il vero ecologista è Bud quando lottava in Banana Joe: l'ecologismo senza lotta di classe è giardinaggio!» tuona su Instagram l’autore.
L'asta è aperta a tutti e le informazioni sono sulla pagina della fondazione @fondazionejorit.