Caso Fondi, Schifone: «Governatore De Luca populista, ormai fa propaganda»

Il consigliere di Sangiuliano: «Fondi europei sbloccati quasi ovunque, in Campania si assiste ai soliti problemi»

Luciano Schifone
Luciano Schifone
di Adolfo Pappalardo
Martedì 30 Gennaio 2024, 23:30 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 13:59
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«Assurdo lanciare questi allarmismi: la situazione creatasi è solo colpa di De Luca che ha innescato uno scontro», spiega Luciano Schifone, una lunga carriera politica tra An ed Fdi ed oggi consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Cosa ne pensa di questa mobilitazione organizzata da De Luca?

«Che un presidente di Regione convochi una riunione a palazzo Santa Lucia per comunicazioni di servizio ci sta, ma che lo faccia invece per organizzare una manifestazione di protesta contro il governo è una cosa che definirei eversiva».

Addirittura eversiva?

«Sicuramente è fuori da qualsiasi regola istituzionale».

Torniamo ai motivi: senza il riparto dei fondi Fsc è a rischio già la stagione estiva. Ritardo per colpa del ministro Fitto, accusa De Luca.

«Il governatore o sottovaluta o fa finta di non capire che con il dl Sud di settembre, che deriva dall’accordo di partenariato firmato da Draghi, sono cambiate le regole per i fondi Fsc. È finito il settennio ‘14-‘20 che aveva propaggini fino al ‘23 e ora per i fondi 2021-‘27 ci sono regole diverse. Senza contare come i finanziamenti 2014-‘20 portano in dote risultati già molto negativi. L’ultima rilevazione del Mef sulla Campania certifica come solo il 52 per cento dei fondi sono stati spesi: livelli molto bassi. Ecco perché il ministero ci tiene al coordinamento: per evitare che si perdano.

Ovvero?

«Tutto passa per un accordo con le Regioni. Atto già firmato in 7 regioni ed avviato in totale per 13 in totale. Fuori è solo il Sud».

Così dice De Luca: come mai?

«Le regioni del Nord hanno finanziamenti piccoli, parliamo di 300 milioni circa mentre per il Mezzogiorno arriviamo quasi a 20 miliardi. Ed è tutto più difficoltoso. Se poi invece della collaborazione, ci si mette in conflitto perenne tutto diventa più complicato».

Come ne usciamo allora?

«Sicuramente l’arma delle carte bollate brandita da De Luca finirà con un buco dell’acqua: nessun giudice può imporre al ministero di fare o non fare una cosa. Io però nel frattempo inviterei tutti gli enti e gli operatori culturali e le fondazioni ad avere atteggiamento propositivo e non di rottura: sarebbe più costruttivo una collaborazione con il ministero di Fitto che ha tutto l’interesse a spendere i fondi Ue».

Intanto sono preoccupati.

«È normale se c’è chi diffonde la paura che non si possano tenere spettacoli ed eventi estivi. Ma non è certo colpa dal ministro Fitto».

Paradossalmente sta dicendo che gli operatori debbono prendersela con De Luca?

«Direi di sì. La crisi, il cortocircuito è stato creato da lui. L’ha fatto perché sul piano propagandistico è benzina nel suo motore ma così vengono danneggiati solo gli operatori culturali».

Rischiano anche istituzioni prestigiose come il San Carlo.

«Mi pare assurdo che De Luca ora si faccia paladino dopo aver tagliato 8 milioni in due anni al San Carlo e due milioni all’improvviso al Mercadante».

Vabbè ma come possiamo tranquillizzare il mondo della cultura?

«È un braccio di ferro che avrà solo qualche effetto pirotecnico ma poi dovrà cessare: occorre trovare subito un accordo. Intanto leggendo l’elenco degli eventi che sarebbero a rischio noto, per i finanziamenti, una forte discrezionalità territoriale verso il Sud della Campania. Intanto non vorrei che questa mobilitazione sulla cultura sia solo il tentativo di agganciare la campagna sull’Autonomia dove De Luca non trova seguaci o follower: sfrutta il mondo della cultura ‘che fa sempre più effetto».

Per certi versi è un’unica battaglia. Legittima visto che la porta avanti tutto il centrosinistra.

«Ma nonostante le sue dichiarazioni bellicose di queste settimane, la Campania nel 2018 si era proposta con ben 8 proposte di Autonomia. Per questo credo che ci troviamo davanti ad una battaglia strumentale in vista delle Europee e delle prossime regionali. De Luca strizza l’occhio alla Lega che va bene quando vuole abolire il limite dei mandati ma non per l’Autonomia».

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Domani (oggi, ndr) scadono i termini per i finanziamenti del Mic: anche qui gli operatori sono allarmati.

«La mia indicazione è quella di appostare le richieste senza tenere in conto questa sospensione dei fondi, tenendo conto della spesa storica. Certamente la situazione verrà ripianata».