Napoli, sprint lavori per Palazzo Fuga: ​vertice con Sangiuliano

Si riunisce la cabina di regia per il restyling dell'Albergo dei Poveri

Sangiuliano e Manfredi nell'Albergo dei Poveri
Sangiuliano e Manfredi nell'Albergo dei Poveri
di Luigi Roano
Lunedì 6 Novembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17:41
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«I lavori inizieranno tra dicembre e inizio gennaio perché il progetto esecutivo sarà pronto entro fine mese. All’Albergo dei Poveri sono in atto invece le attività propedeutiche all’apertura del cantiere vero e proprio, per intenderci gru e operai li vedremo più avanti. Ne discuteremo nella cabina di regia di oggi con il sindaco Gaetano Manfredi e il ministro Sangiuliano». Laura Lieto, vicesindaca con delega all’Urbanistica, è soddisfatta di come procedono i passaggi tecnici per trasformare quello che è ritenuto l’edificio pubblico più grande d’Europa in un contenitore con dentro attività pubbliche e private di livello.

Deve diventare un hub per lo sviluppo che ha come motore quello di cui Napoli è più ricca: la cultura. Si pensa, per esempio, di installarvi una sede del Mann - Museo archeologico nazionale di Napoli - della biblioteca nazionale modello Parigi e anche scuole di restauro oltre che a sedi istituzionali. Mentre sul versante dei privati è in prima linea l’Unione industriali di Napoli guidata da Costanzo Jannotti Pecci: nel sito potrebbero trovare casa locali per il food, un albergo e altri attrattori, gli industriali napoletani nella sostanza sono sul pezzo. «Le imprese - si legge nel protocollo di intesa tra Comune, Mic, la Federico II e appunto industriali - sono in campo con lo scopo di realizzare nel Real Albergo dei Poveri anche attività economiche importanti per la sostenibilità della struttura e per lo sviluppo culturale e turistico del territorio».

Quella di oggi è una giornata importante perché si inizierà a capire da dove inizierà l’opera di trasformazione urbana che riguarderà l’edificio e anche tutto quello che c’è intorno nella magnifica Piazza Carlo III. 

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Servirebbe almeno mezzo miliardo per rifunzionalizzare del tutto l’Albergo dei Poveri, in questo primo step dei 100 milioni messi a disposizione dal ministero - sono fondi del Pnrr - a oggi ne sono disponibili circa una settantina. Una vicenda lunga 22 anni e che potrebbe vedere nel giro di una sessantina di giorni il primo risvolto concreto. Se ne iniziò a parlare il primo giugno del 2002 durante una passeggiata per via Toledo tra l’allora presidente della Commissione Ue Romano Prodi e la sindaca Rosa Russo Jervolino amici di vecchia data. Quel giorno c’era un sole cocente e Prodi disse a Rosetta, che premeva per avere il sostegno economico della Ue «L’Europa aiuterà Napoli a rilanciare quel sito meraviglioso». E arrivarono i famosi 100 milioni, un minuto dopo però che il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Rocco Papa presentò il progetto sugli usi a cui adibire l’Albergo dei Poveri. Progetto che passò al vaglio di Nomisma istituto caro allo stesso Prodi. Vennero fuori tre linee di intervento, più o meno le stesse di oggi: uso pubblico cioè una sede della Regione e uffici della Ue, una istituzione culturale di livello internazionale un pallino dell’allora Governatore Antonio Bassolino e terza linea apertura ai privati pe rinvestimenti produttivi.

A distanza di oltre 4 lustri le idee sono più o meno le stesse ma la scommessa è arrivare finalmente a concretizzarle. Su questo si giocano la partita Manfredi e Sangiuliano. Dove inizieranno i lavori? C’è un grosso punto interrogativo tra sindaco e ministro c’è il giusto feeling che non significa pensarla allo stesso modo su tutto. Per esempio, l’ex rettore vorrebbe che il progetto avesse come obiettivo riqualificare subito le aree capaci di ospitare quadri e sculture del Mann quelle che sono nei depositi perché non c’è spazio per esporle. Il ministro vorrebbe invece il trasferimento al più presto di un pezzo della biblioteca nazionale. Le due cose possono viaggiare di pari passo? Oggi anche di questo si discuterà perché il progetto esecutivo, questione di qualche settimana sarà sulle scrivanie di Manfredi e Sangiuliano e bisogna decidere in fretta ecco perché oggi potrebbe essere una giornata importante. 
Nel Protocollo d’intesa è comunque tracciata la mappa degli obiettivi ovvero «lo scopo di definire le azioni da intraprendere per la valorizzazione, la rigenerazione urbana ed il restauro del Real Albergo dei Poveri di Napoli e dell’ambito urbano piazza Carlo III, via Foria, piazza Cavour, per rendere fruibile la più grande infrastruttura sociale e storica della città, in considerazione delle risorse finanziarie disponibili e di quelle future».
 

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