Unione Industriali Napoli, Tavassi ritira il ricorso: Jannotti Pecci è l'unico candidato

Unione Industriali Napoli, Tavassi ritira il ricorso: Jannotti Pecci è l'unico candidato
di Luigi Roano
Martedì 1 Marzo 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:53
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Costanzo Jannotti Pecci è e resterà l’unico candidato alla Presidenza dell’Unione industriali di Napoli e alla successione di Maurizio Manfellotto, il presidente in carica fino a maggio. Contestualmente - o quasi - Francesco Tavassi ha rinunciato al ricorso contro la decisione dell’Unione di farlo decadere da vicepresidente di Palazzo Partanna con una lettera al Collegio arbitrale di Confindustria nazionale. Organismo al quale si è rivolto in opposizione alla sanzione comminatagli dai probiviri di Palazzo Partanna per l’adesione a Est(ra)Moenia. L’associazione di Ambrogio Prezioso, past president, a sua volta dimessosi dalla Confindustria napoletana. La mossa di Tavassi - questo il senso della lettera inviata al Collegio arbitrale di viale dell’Astronomia - è stata fatta con l’intenzione di portare «un contributo di serenità» a Palazzo Partanna dopo le polemiche scoppiate con la nascita di Est(ra)Moenia. Associazione che l’Unione considera un doppione.

Ma può dimettersi da vicepresidente chi è già decaduto? In punta di diritto è una contraddizione, ma in caso di «ravvedimento operoso» la storia si può scrivere anche in maniera diversa.

Nella lettera inviata al Collegio in riferimento a Est(ra)Moenia Tavassi scrive: «Ritengo che sia questa la strada più efficace - in riferimento alle dimissioni e alla rinuncia del ricorso - per far comprendere che la promozione e la costituzione di Est(ra) Moenia non nasconde  alcun secondo fine né alcun tentativo, più o meno recondito, di indebolire ruolo e funzioni dell’Unione. Al contrario essa è un valore aggiunto che probabilmente non siamo riusciti ad esprimere e a far comprendere, ma che adesso è urgente recuperare, sgombrando il terreno dal mantenimento degli incarichi personali ed aprendoci tutti ad un ragionamento costruttivo e condiviso». Insomma, Tavassi di fatto ammette l’errore, cioè avere aderito all’Associazione fondata da Prezioso e riconosce come legittimo l’operato dei probiviri dell’Unione. 

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Il Collegio arbitrale dal canto suo in quel passaggio della lettera individua il «ravvedimento operoso» e accetta le dimissioni di Tavassi. Una mossa con la quale si supera il «lodo Napoli» nella forma, ma lo si riconosce pienamente nella sostanza, e si evita a Tavassi il dispiacere della decadenza accettandone appunto le dimissioni. Vale a dire che nella sua lunga storia dentro Palazzo Partanna non ci saranno macchie di alcun tipo. Un po’ complicato da spiegare, ma il fine è quello di ricucire ferite che poi toccherà a Jannotti Pecci suturare senza lasciare troppe cicatrici nelle stanze dell’Unione. 

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Non l’unica novità arrivata da Roma. Le 44 imprese - tutte o quasi hanno aderito a Est(ra)Moenia - che hanno scritto al presidente di Confindustria Carlo Bonomi chiedendogli di rinviare le elezioni per eleggere il nuovo presidente, perché ci sarebbe stata - secondo loro - «una strepitosa accelerazione» per candidare Jannotti Pecci, hanno ricevuto risposta, non da Bonomi ma sempre dal Collegio arbitrale. Che suona più o meno così: la questione non è di competenza di Confindustria nazionale ma va posta ai probiviri locali. Insomma, per viale dell’Astronomia hanno sbagliato indirizzo. Vale a dire che a Roma non hanno trovato nulla di irregolare. E infatti a Napoli i probiviri locali la procedura di Palazzo Partanna l’hanno ritenuta valida e dentro i confini dello statuto. Nella sostanza anche questa sembra essere una partita chiusa. Perchè i termini di presentazione di eventuali nuove candidature sono scaduti ieri alle 17. Jannotti Pecci è l’unico candidato in campo e l’11 marzo ci sarà la ratifica del Collegio generale dell’Unione. Jannotti Pecci in campo da solo rimanda a una risvolto politica. Vale a dire che i 44 non hanno trovato nessun candidato da schierare probabilmente perché non c’erano i voti necessari: bisogna dimostrare per candidarsi ed avere almeno il 20% dei voti dell’Assemblea generale dell’Unione. Da Palazzo Partanna trapela soddisfazione. E che la «casa di imprenditori come Tavassi è quella dell’Unione». E «accolgono con soddisfazione» di tornare a lavorare con il fondatore e presidente della Temi SpA specializzata nel settore logistico-doganale.
 

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