Antonio Vastarelli
Acque agitate in Area popolare, la nuova formazione politica

Antonio VastarelliAcque agitate in Area popolare, la nuova formazione politica
Giovedì 2 Aprile 2015, 03:10
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Antonio Vastarelli
Acque agitate in Area popolare, la nuova formazione politica nata dall'incontro tra Ncd e Udc, alle prese con il rimpasto di governo e il riassetto degli incarichi parlamentari. Le fibrillazioni, che riguardano solo la componente del Nuovo centrodestra, sono conseguenza soprattutto degli strascichi delle dimissioni dal governo del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che aprono sia un fronte esterno, per l'indicazione del nome del ministro per gli Affari regionali (che Renzi ha promesso al partito di Alfano in cambio del passo indietro di Lupi), sia uno interno, con la spaccatura del parito centrista sul cambio alla guida del gruppo di Ap alla Camera, con la De Girolamo che non vuole cedere il passo allo stesso Lupi, come chiesto dal leader Ncd.
Per quanto riguarda il ministero, il presidente del Consiglio, dopo aver visto calare il tasso di femminilità del governo con la sostituzione agli Esteri di Federica Mogherini con Paolo Gentiloni, ha chiesto ad Alfano il nome di una donna, anche in considerazione che il dicastero per gli Affari regionali è vacante dopo le dimissioni, avvenute il 30 gennaio scorso, di un'altra donna, Maria Carmela Lanzetta. In corsa le due vice presidenti del gruppo Ap al Senato, l'imprenditrice abruzzese Federica Chiavaroli (44 anni) e la romana Laura Bianconi (55), oltre alla favorita Dorina Bianchi, vice presidente del gruppo Ap alla Camera, medico pisano, 48 anni, calabrese d'adozione, nota per essere tra i parlamentari con il maggior numero di cambi di casacca (dal 2001 ad oggi, nell'ordine: Ccd, Udc, Margherita e poi Pd, ancora Udc, poi Pdl e, infine, Ncd).
Ma la strada non è affatto in discesa. Chiavaroli e Bianconi sono senatrici e Renzi non vorrebbe privarsi di voti nella camera in cui ha i numeri più risicati, entrambe inoltre sono state promotrici di una proposta non popolarissima: l'estensione del vitalizio ai parlamentari anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura. La Bianchi, invece, sarebbe osteggiata dai centristi calabresi, che rivendicano un posto al governo (visto che calabrese era Lanzetta ma anche il sottosegretario alle Infrastrutture Ncd Antonio Gentile, anch'egli uscito dal governo) ma non ritengono la Bianchi espressione del territorio, nonostante la sua attività politica si sia svolta in Calabria. Dubbi che hanno convinto Renzi e Alfano (che potrebbe però già aver scelto) a rimandare ad oggi la decisione.
Il leader Ncd, intanto, è alle prese anche con le grane interne. Nunzia De Girolamo non intenderebbe cedere il ruolo di capogruppo alla Camera di Ap a Lupi, orfano di ministero. Ieri Alfano ha incontrato i due deputati, ribadendo l'intenzione di puntare su Lupi, anche in forza di un'intesa con l'Udc, rafforzata in un incontro con il segretario Lorenzo Cesa. La partita però non è chiusa: la De Girolamo (nel mirino di Renzi per la linea sempre più antigovernativa manifestata nelle ultime settimane) sarebbe infastidita anche per le voci che vorrebbero Alfano pronto a promuovere una raccolta firme tra i suoi deputati per chiederle un passo indietro. Un segnale che il clima si fa sempre più rovente.
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