Parte per le vacanze con la cagnolina, ma la compagnia aerea gliela smarrisce. Un vero e proprio incubo per Paula Rodriguez, giovane che ha denunciato la vicenda, dopo che la sua Maia è scomparsa all'aeroporto di Atlanta, il più trafficato del mondo. La giovane stava per partire verso la California dalla Repubblica Domenicana, con la compagnia Delta Airlines, lo scorso 18 agosto. Una vacanza nella quale non aveva voluto rinunciare alla sua cucciola. Ecco cosa è successo.
Il suo aereo ha fatto scalo ad Atlanta.
«Hanno chiamato un agente Delta, che mi ha portato via Maia», ha detto Paula Rodriguez alla Cnn. «Ho iniziato a farle domande su dove avrebbe trascorso la notte e gli ho detto che era molto angosciata durante il volo. Mi ha risposto di non preoccuparmi, che l'avrebbero portata in una struttura con personale addestrato a questo scopo. Che le avrebbero dato cibo e acqua e si sarebbero presi cura di lei. Non era il mio desiderio, ma ho capito. Non c’era niente che potessi fare e mi fidavo di lui».
Quando è arrivato il momento di ripartire, la cagnolina non le è stata restituita. La giovane è stata trasferita in macchina in un altro aeroporto, dal quale avrebbe potuto far rientro a casa. «Ho pensato che l'avrei trovata a destinazione, ma non c'era», ha detto disperata.
«Il personale al gate ha iniziato a fare chiamate. È venuto un manager e ha detto che la stavano cercando, che avrebbe dovuto essere nella struttura ma non hanno avuto il tempo di cercarla e che dovevo salire su un aereo», ha detto Rodriguez. «Ho iniziato a farmi prendere dal panico». A causa del visto e delle leggi degli Stati Uniti, Paula è stata costretta a ripartire verso Santo Domingo senza la cagnolina. «Tutti quelli che mi conoscono sanno cosa significa per me. Non vado da nessuna parte senza di lei. Si è comportata così bene che la porto al ristorante, letteralmente ovunque. È la mia compagna in tutto», le sue parole.
Ma dove è finita Maia? «Non lo so, mi hanno detto che l'avevano trovata e che l'avrebbero imbarcata su un volo, ma che è scappata e non sono riusciti a raggiungerla». Ora la ragazza passa le giornate aspettando una chiamata: «Spero che qualcuno riesca a trovarla e mi chiamino, sto vivendo un incubo».
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