Detenuto si impiccò a San Vittore, psicologa condannata a 8 mesi: «Non valutò il rischio suicidio»

Detenuto si impiccò a San Vittore, psicologa condannata a 8 mesi: «Non valutò il rischio suicidio»
Martedì 8 Aprile 2014, 18:56 - Ultimo agg. 18:59
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Una psicologa che era in servizio nel carcere di San Vittore stata condannata dal tribunale di Milano a otto mesi di reclusione per omicidio colposo in relazione al suicidio di un detenuto di 28 anni, Luca Campanale, che si impicc nella cella nell'agosto del 2009.

La psicologa, Roberta De Simone, secondo l'accusa avrebbe sottovalutato "il rischio suicidiario" del giovane, che aveva già provato a uccidersi otto volte. Il ministero della Giustizia è stato condannato a versare ai familiari 529mila euro di risarcimento provvisionale.



Assolta la psichiatra. Per cooperazione in omicidio colposo, assieme alla psicologa era imputata anche una psichiatra in servizio presso il carcere, che è stata assolta perché il "fatto non costituisce reato" con la formula che ricalca quella della vecchia insufficienza di prove. Il giudice della nona sezione penale del tribunale milanese, Fabio Roia, ha condannato invece la psicologa a otto mesi (pena sospesa e non menzione della pena) con le attenuanti generiche. Condannata anche a versare in solido con il ministero della Giustizia un risarcimento a titolo di provvisionale (per quantificare il risarcimento servirà una causa civile) di oltre 500mila euro a favore dei familiari di Campanale (i genitori e i due fratelli).



"Sottovalutato il giovane". Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Silvia Perrucci, la psicologa avrebbe "colposamente" sottovalutato che il giovane era una "persona incapace di provvedere a se stessa a causa dei disturbi psichici dei quali era affetto". Avrebbe anche sottovalutato la "storia clinica del detenuto" e quello che era stato definito già nel giugno del 2009 da due psichiatri, quando l'uomo era detenuto a Pavia, come un "ben evidente quadro psicotico persecutorio". Tanto che fra il maggio e il 9 agosto del 2009 il giovane aveva provato a suicidarsi ben otto volte.



L'uomo si impiccò nel 2009. Malgrado ciò, quando Campanale era stato trasferito da Pavia a San Vittore, il 30 luglio 2009, proprio per essere meglio seguito e monitorato, la psicologa non aveva adottato, secondo il pm, «le doverose misure medico-sanitarie e di controllo carcerario necessarie e sufficienti a tutelare la salute psicofisica del paziente e a prevenire gesti autolesionistici».

Aveva sottoposto il giovane «a due soli colloqui psicologici» e poi aveva firmato «la dimissione del paziente» dal Centro osservazione malattie psichiche del carcere, trasferendolo in una cella a medio rischio «senza sorveglianza a vista». L'uomo si era impiccato il 12 agosto del 2009. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 15 giorni.