Eitan, il console lo incontra a Tel Aviv: «Sta bene». Gli zii paterni: «Domenica in Israele per riportarlo in Italia» Lettera-appello

Eitan, il console lo incontra a Tel Aviv: «Sta bene». Gli zii paterni: «Domenica in Israele per riportarlo in Italia» Lettera-appello
Venerdì 17 Settembre 2021, 14:40 - Ultimo agg. 18 Settembre, 10:49
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Non che ci fossero dubbi, ma Eitan sta bene esattamente come prima di essere sequestrato. Dopo essere stato rapito dal nonno a Pavia e portato in Israele, in violazione alle leggi italiane e israeliane e anche alla convenzione dell'Aja, il bimbo di 6 anni, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone del 23 maggio di cui subisce ancora le conseguenze, è stato trovato in buone condizioni dal console presso l'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv. L'incontro è avvenuto alla presenza del materno, Shmuel Peleg, che fino alle 24 di oggi è agli arresti domiciliari nella stessa abitazione in cui ha accolto il nipote. La visita consolare, organizzata d'intesa con la Farnesina e resa possibile anche grazie alla collaborazione delle Autorità israeliane, era finalizzata a verificare la situazione e il contesto familiare in cui si trova attualmente il minore. Il piccolo Eitan è apparso «in buone condizioni di salute», fanno sapere fonti dell'ambasciata.

Gli zii paterni in partenza per Israele

«Non partiamo oggi per Israele, probabilmente la settimana prossima, forse domenica».

Lo ha detto Or Nirko, zio paterno di Eitan, davanti alla sua abitazione rispondendo con poche parole ai cronisti. In casa c'è anche la zia Aya, tutrice legale del bambino di 6 anni, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone e portato in Israele sabato scorso dal nonno materno Shmuel, ai domiciliari a Tel Aviv (la misura scade oggi) accusato di rapimento e indagato a Pavia per sequestro di persona assieme alla nonna materna Etty. Or ha escluso, dunque, che la coppia partirà in questo fine settimana, ma probabilmente la prossima, forse martedì, per rivedere il piccolo, dopo una breve quarantena e prima dell'udienza fissata per il 29 settembre.

I legali israeliani di Aya hanno attivato, infatti, la procedura della Convenzione dell'Aja sulla sottrazione internazionale di minori per chiedere l'immediato rientro in Italia del bimbo. Intanto, le indagini dei pm di Pavia vanno avanti per ricostruire il percorso di Shmuel, che ha portato in auto il bambino fino a Lugano per prendere un volo noleggiato per Israele, e le presunte complicità nel blitz che pare fosse stato organizzato da tempo.

Il Governo

A proposito del rapimento di un bambino italiano e israeliano di 6 anni, sequestrato a Pavia e portato in Israele in totale spregio alle disposizioni delle autorità italiane, dopo il ministro Di Maio, che ha garantito che il Governo italiano sta seguendo la vicenda, anche la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, garantisce lo stesso interessamento.

La lettera-appello

«Eitan è nelle loro mani e siamo molto preoccupati per la sua salute mentale». Lo scrive Or Nirko, zio paterno del bambino di 6 anni, in una lettera-appello. «Un bambino non è un gioco per adulti, da fare a loro piacimento», aggiunge.  Oltre alla tragedia che ha subito, col disastro della funivia del Mottarone, ora « Eitan è stato sradicato dalla sua casa». Nirko, comunque, scrive nella lettera, che «ora io sono più sereno», mentre prima «ero arrabbiato». Ma afferma anche che « Eitan è nelle loro mani e siamo molto preoccupati per la sua salute mentale». «Questa - spiega ancora - è la storia di un bambino che ha perso entrambi i genitori». E le «uniche persone» rimaste in Italia sono gli «zii» paterni, ossia Or e Aya, sua tutrice. È un bambino che ha subito un «trauma» e ne sta subendo un altro: «Da noi è stato accolto in casa come un figlio, come un fratello per le sue cuginette». Lo zio ha scritto ancora che oggi lui e la moglie sono stati «felici di sentire» che il console è andato a trovarlo, che «gli è stato permesso di vederlo». La «interruzione delle cure psicologiche», però, per lui «è terribile e può portare danni permanenti incredibili», aumenterà «il suo trauma». Un «bambino non è un gioco per adulti da fare a loro piacimento».

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