A partire dal 4 maggio nei bar e ristoranti è autorizzata la vendita da asporto di alimenti e bevande, che però non potranno essere consumati nell’esercizio né in prossimità dello stesso per evitare assembramenti. La Fipe, Federazione degli esercizi pubblici della Cna, ha condotto un sondaggio presso 400 esercizi associati. Il 56% delle imprese vuol effettuare l’attività di asporto, il 36,7% da subito mentre il 20% non appena avrà ultimato le procedure previste dai protocolli di sicurezza. Chi ha deciso di non dare questo servizio è perché ritiene prima di tutto che non sia adatto alla propria offerta, perché c’è poca domanda o perché la clientela del locale non richiede quel servizio.
Fase 2, un locale su 10 non riparte: il take away non conviene
di Rosario Dimito
Giovedì 7 Maggio 2020, 00:26
- Ultimo agg. 13:00
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