Paolo Borsellino: ergastolo ai boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino. Confermata sentenza di primo grado

Paolo Borsellino: ergastolo ai boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino. Confermata la sentenza di primo grado
Paolo Borsellino: ergastolo ai boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino. Confermata la sentenza di primo grado
Venerdì 15 Novembre 2019, 18:44 - Ultimo agg. 19:21
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La corte d'assise d'appello di Caltanissetta, confermando la sentenza di primo grado, ha condannato all'ergastolo i boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino, imputati della strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i 5 uomini della scorta. Condannati a 10 anni i «falsi pentiti» Francesco Andriotta e Calogero Pulci, accusati di calunnia. I giudici hanno dichiarato estinto per prescrizione il reato contestato a Vincenzo Scarantino pure lui imputato di calunnia.



Alla lettura del dispositivo di sentenza era presente l'intera Procura generale di Caltanissetta, guidata da Lia Sava. Presenti i sostituti Antonino Patti, Fabiola Furnari, Carlo Lenzi e Lucia Brescia. Durante la requisitoria fiume i rappresentanti dell'accusa avevano chiesto la conferma delle condanne per gli imputati. Lia Sava durante l'avvio della requisitoria aveva sottolineato che la «ricerca della verità» sulle stragi mafiose del 1992 «non si è mai fermata», nonostante siano trascorsi 27 anni. Perché gli italiani, «anche quelli nati dopo il 1992» hanno «tutto il diritto di avere risposte su quanto accadde quella domenica», del 19 luglio 1992 in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. E «lo sviluppo delle indagini sta via via delineando altre strade che, se doverosamente riscontrate, possono far individuare altri soggetti», anche esterni a Cosa nostra.

Per la Pg dopo la strage di via D'Amelio prese «inizio un percorso di ricostruzione delle responsabilità di tutti coloro che ne furono autori, percorso faticosissimo, incidentato, a volte contraddittorio, che ancora non è terminato». E parlando dei congiunti di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, disse: «Essi hanno il diritto di sapere e di comprendere fino in fondo come e perché si giunse alla stagione delle stragi, anche al fine di cercare di lenire un dolore mai sopito ma che addirittura si amplifica di fronte agli assordanti silenzi di coloro che sanno, sia all'interno di »cosa nostra« che all'interno di altri e più differenti contesti, ed ancora non hanno il coraggio e la dignità di riferire in ordine ai pezzi di verità mancanti, con ciò profanando non solo la sensibilità ma anche l'intelligenza dei familiari delle vittime delle stragi e di tutti gli italiani onesti».

I LEGALI DEI FIGLI BORSELLINO, ​«APPELLO CONFERMA DEPISTAGGIO» 
«La conferma della sentenza di primo grado dimostra come, nell'ambito dei processi Borsellino uno e bis si sia consumato forse il più grave depistaggio della storia italiana».

Ad affermarlo sono gli avvocati Vincenzo Greco e Fabio Trizzino, legali dei figli del giudice Paolo Borsellino, Lucia, Fiammetta e Manfredi dopo la sentenza del processo d'appello che ha condannato all'ergastolo, per l'attentato, i boss Salvatore Madonia e Vittorio Tutino e i falsi pentiti Francesco Andriotta e Calogero Pulci.

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