Scontrini “pazzi”, spaghetto all'astice pagato 126 euro in un ristorante di Siracusa: «E' una rapina». Ma non tutti sono d'accordo

Il nuovo caso di uno scontrino di un ristorante in centro a Siracusa dove un gruppo di 5 clienti ha cenato a base di pesce

Scontrini “pazzi”, lo spaghetto all'astice pagato 126 euro: «E' una rapina». Ma non tutti sono d'accordo
Scontrini “pazzi”, lo spaghetto all'astice pagato 126 euro: «E' una rapina». Ma non tutti sono d'accordo
Sabato 19 Agosto 2023, 17:54 - Ultimo agg. 21:48
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Nell'estate degli scontrini pazzi, ecco un nuovo caso che arriva dalla Sicilia. E' diventato virale uno scontrino di un ristorante in centro a Siracusa dove un gruppo di 5 clienti ha cenato a base di pesce. Il conto totale pagato è pari a 476 euro, ma sullo scontrino a fine serata spicca nella spesa complessiva il costo di uno spaghetto all'astice pagato la poco... modica cifra di 126 euro. Tra le voci anche 68 euro di scampi.

Scontrino “pazzo” a Siracusa, la polemica social

Lo scontrino è finito in rete ed è cominciato l'ennesimo dibattito estivo sul costo di una cena al ristorante sotto le stelle. C'è chi sostiene che il costo al chilo di un astice sia comunque elevato, ma anche chi ritiene che il carico sia davvero eccessivo. C'è chi scrive «La colpa non è del ristoratore ma dei co...ni che si siedono al tavolo senza leggere i prezzi del menu.

Quindi decidere se rimanere o andare via», ma anche chi sottolinea: «Spero sia una fake perché non si può vedere scritto gli spaghetti all'astice 126€ , una coca da 33 cl 9€ ecc ecc. Una rapina!!!».

Spaghetto all'astice carissimo, un secondo caso in Sardegna

Lo spaghetto all'astice, evidentemente, è uno dei piatti più cari dell'estate 2023 per chi va al ristorante, anche se lo è a prescindere. All'isola di Tavolara in Sardegna a inizio luglio c'è chi è arrivato a pagarlo 192 euro. Anche se, forse, qui ad influire sul prezzo finale c'è la location esclusiva che prevede l'arrivo al ristorante solo in barca per una cena al tramonto con un panorama mozzafiato.

La difesa dell'associazione ristoratori

«Farina +200% rispetto al 2022, mozzarella +60% in un anno, affitto locale +30% in dieci anni e la lista è lunga e potrebbe continuare». Sono i conti dei ristoratori, da nord a sud del Paese, si spiega in una nota di Tni Ristoratori Italia, che dopo il Covid devono affrontare l' emergenza rincari. «Non si parla di questo, ma di uno scontrino di 2 euro per un piatto condiviso. Guarda caso questi polveroni vengono sollevati proprio nel momento in cui si deve far dimenticare il grosso dramma di: inflazione, mutui alle stelle, speculazioni e aiuto forzato alle povere banche. Basta mettere in croce e colpire l'intera categoria di ristoratori per due o tre scontrini. Sono casi isolati e comunque ogni ristorante - dichiara Raffaele Madeo, presidente di Tni Ristoratori Italia - ha tutti i prezzi ben visibili sui menù». «Perché invece non si dice - prosegue - che dopo il Covid è aumentato tutto, tanto che i ristoratori dovrebbero adeguare i prezzi almeno volta a settimana? Invece nessuno lo fa, assorbiamo la quasi totalità di questi rincari, per consentire alle persone di venire ancora al ristorante, e intanto rischiamo di fallire. Le materie prime, gli affitti, l'acqua, la tariffa sui rifiuti continuano a rincarare e si tratta di mere speculazioni. Le commissioni sui Pos restano alte e ormai il 90% delle transazioni sono elettroniche, con migliaia di euro, frutto del lavoro dei ristoratori, che ogni anno vanno alle banche. I locali, soprattutto quelli di periferia, sono in ginocchio».

«In un contesto come questo - conclude il presidente di Tni Ristoratori Italia - è inaccettabile che la ristorazione italiana, fiore all'occhiello del nostro Paese venga messa alla gogna perché un ristoratore ha fatto pagare due euro, come scritto da menù, per un piattino condiviso. Tra l'altro, è sacrosanto farlo, chi siede al tavolo occupa un posto e paga un coperto anche se non consuma».

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