Strage di Viareggio, la Cassazione conferma le condanne: per Moretti ci sarà l'appello ter sulle attenuanti

Strage di Viareggio, la Cassazione conferma le condanne: per Moretti ci sarà l'appello ter sulle attenuanti
Lunedì 15 Gennaio 2024, 21:26 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 17:20
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Dopo cinque ore di camera di consiglio e a quasi 15 anni di distanza dalla tragedia, neppure questa volta la Cassazione scrive la parola fine sulla vicenda giudiziaria della strage di Viareggio, che nel giugno del 2009 costò la vita a 32 persone. La Corte ha «confermato le responsabilità penali e civili già accertate» per il disastro, si legge in una nota della Cassazione, ma per 12 dei 13 imputati ci sarà un appello ter a Firenze dove saranno rideterminate le pene, ricalcolando le attenuanti generiche. L’unica pena confermata è quella di 4 anni e 2 mesi per Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, che ora rischia il carcere. Mentre Mauro Moretti, l’ex ad di Fs e Rfi, Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, si vedranno ridurre la condanna. «Sette gradi di giudizio, è una presa per i fondelli, siamo la barzelletta d’Italia», ha commentato Daniela Rombi, de “Il Mondo che vorrei”, l’associazione dei familiari delle vittime, mentre il presidente, Marco Piagentini, ha detto: «L’unica cosa che abbiamo capito è che sono state riconosciute le responsabilità. Ora però vogliamo capire bene». 

IL RINVIO

Lo scorso 4 dicembre il sostituto procuratore generale e l’avvocato generale della Cassazione Pietro Molino e Pasquale Fimiani avevano chiesto di confermare tutte le condanne emesse.

Erano 18 i ricorsi che la terza sezione penale della Corte era chiamata a esaminare contro la sentenza emessa in appello-bis a Firenze nel 2022: a impugnare la decisione dei giudici fiorentini erano stati i 13 imputati condannati, 4 responsabili civili (Trenitalia, Fs, Rfi e Cima Riparazioni) e Medicina democratica quale parte civile. «Il ricorso è stato accolto solo in relazione alla quantificazione della pena e al calcolo delle generiche - commenta l’avvocato di Moretti, Ambra Giovene - evidentemente il mio assistito è stato ritenuto responsabile rispetto all’obbligo di tracciabilità dei carri merci, sebbene fosse estraneo, circostanza rispetto alla quale la Corte d’Appello di Firenze ha ignorato le prove presentate. Vedremo le motivazioni. Comunque il ricalcolo della pena evita sicuramente il carcere al mio assistito, perché la condanna sarà inferiore». 

LA VICENDA

Il treno merci, trainato dal locomotore di proprietà di Trenitalia, consisteva di 14 carri, il primo dei quali, immatricolato presso la compagnia ferroviaria polacca Pkp, era stato costruito nel 2004 e sottoposto all’ultima revisione il 2 marzo 2009 dalla società Cima Riparazioni di Bozzolo (Mn); gli altri 13 erano invece immatricolati in Germania presso le Deutsche Bahn. Sui carri erano montate altrettante cisterne, di proprietà della multinazionale statunitense Gatx, che le aveva date in locazione a Fs Logistica (divisione delle Ferrovie dello Stato dedicata ai servizi merci) per i servizi eseguiti per conto dell’azienda di trasformazione petrolifera Sarpom. Alle 23:45 Cest il regolatore della circolazione autorizzò il transito del convoglio attraverso la stazione di Viareggio. Tre minuti dopo, probabilmente a causa del cedimento di un asse di un carrello, il primo carro cisterna uscì dai binari e trascinò con sé altri quattro carri. La cisterna montata sul primo carro impattò contro un elemento dell’infrastruttura ferroviaria, che aprì uno squarcio causando una fuoriuscita del Gpl, che essendo più denso dell’aria si accumulò in prossimità del suolo. Una scintilla ne provocò l’innesco dando luogo ad una rovinosa esplosione, che investì violentemente la zona circostante, sprigionando un gigantesco incendio e causando in pochi istanti danni gravissimi: 11 persone persero la vita in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici, altre due morirono stroncate da infarto e decine rimasero ferite. Molti riportarono gravissime ustioni e la maggior parte morirono a distanza di alcune ore. Il deragliamento si era verificato in corrispondenza della passerella pedonale che scavalcava il fascio di binari a sud della stazione ferroviaria, collegando via Burlamacchi con via Ponchielli. La fiammata si propagò in direzione di quest’ultima strada, nella cui area si registrò infatti il maggior numero di vittime, di feriti e di edifici crollati o danneggiati.

L’APPELLO

Dopo che la Cassazione, nel 2021, aveva dichiarato prescritti i reati di omicidio colposo, nell’appello bis gli imputati sono stati condannati per il solo disastro ferroviario colposo. Le pene, che adesso dovranno essere rideterminate per tutti fuorché per Soprano, erano di 5 anni per l’ex ad di Rfi e Fs Mauro Moretti, per Soprano, ex ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia quattro anni 2 mesi e 20 giorni, ex ad di Rfi, 2 anni, 10 mesi e 20 giorni per Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, e Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, mentre Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical aveva avuto 4 anni. Condannati nel processo fiorentino, in sede di rinvio, anche dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci. Anche in questo caso le pene sono da ricalcolare: Uwe Kriebel, operaio dell’officina di Junghental addetto ai controlli, e Helmut Brodel, funzionario dirigente dell’officina Junghental di Hannover (per entrambi 4 anni e 5 mesi), Andreas Schroeter, tecnico di Junghental (4 anni e 8 mesi), Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania, e Rainer Kogelheide, ad di Gatx Rail Austria (per entrambi 6 anni), Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria (5 anni, 6 mesi e 20 giorni) e Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria (5 anni e 4 mesi).

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