Terni, uccide la moglie con una martellata: preso mentre tentava di scappare dal balcone. Gli investigatori: "Indizi di premeditazione"

L'arresto di Franco Rinaldi
L'arresto di Franco Rinaldi
di Corso Viola di Campalto
Lunedì 14 Aprile 2014, 21:51 - Ultimo agg. 21:53
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TERNI - Franco Rinaldi, l’operaio di 47 anni che ha ucciso questa mattina a Terni la moglie Giuseppa Corvi, di 43, a colpi di martello e di coltello, avrebbe premeditato il delitto.



L'uomo, secondo quanto raccolto in ambiti investigativi, sarebbe arrivato di mattina presto nei pressi della nuova abitazione di lei in via del Fringuello. Poi avrebbe nascosto la sua Vespa bianca e atteso che uscisse il figlio per andare a scuola. Intorno alle 8, si è introdotto nella palazzina ed è andato nel locale cantine al piano inferiore, ha indossato una tuta da lavoro in plastica, una mascherine al viso, dei copri scarpe e un paio di guanti. Poi, ha aspettato che la moglie uscisse dal portone per andare al lavoro.



Secondo quanto riferito dagli investigatori, l'ha aggredita colpendola ferocemente con il martello alla testa che portava con sé spaccandole la testa. Una vicina ha chiamato il 113 sentendo le grida della donna e due pattuglie sono intervenute nel giro di pochi minuti. Hanno bussato alla porta e lui non ha risposta, così l’hanno buttata giù e hanno sorpreso l’operaio mentre stava per fuggire da uno dei balconi. Lui, ha tentato di resistere all’arresto e gli agenti intervenuti hanno dovuto puntargli una pistola contro per fermarlo ed ammanettarlo.



Per lei non c’era più nulla da fare, riversa a terra senza vita. Giuseppa Corvi era originaria di Lugnano in Teverina, ma molti anni viveva a Terni con il marito, che invece è di Amelia e che lavora come operaio di una ditta esterna dell'Alcantara. I due erano in fase di separazione e lei due mesi fa aveva deciso di andare a vivere da sola con il figli in una casa prestata dal cugino di lui.



Tre mesi fa era andata a denunciare il marito per maltrattamenti da carabinieri e il prossimo 13 maggio era stata fissata l’udienza in tribunale per la separazione.
Ieri, la decisione di ucciderla. Ma anche di farla franca architettando un piano di azione. Portando tutto l’occorrente e lasciando a casa anche il telefonino cellulare per non esser rintracciato.