Vaccino, la casta degli immunizzati: dai comunali ai sacerdoti, così si aggirano le fasce d'età

Vaccino, la casta degli immunizzati: dai comunali fino ai sacerdoti, così si aggirano le fase d'età
Vaccino, la casta degli immunizzati: dai comunali fino ai sacerdoti, così si aggirano le fase d'età
di Diodato Pirone
Martedì 6 Aprile 2021, 22:59 - Ultimo agg. 8 Aprile, 10:49
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Ci mancavano solo i sacerdoti. Il governo l’ha detto da settimane chiaro e tendo che i vaccini vanno distribuiti per età, a partire dai più anziani, e non più per categorie. Ma non tutte le Regioni hanno raccolto l’invito. A Taranto, ad esempio, qualcuno deve essersi distratto e così i vaccini sono andati prioritariamente a preti e monache. Operazione che però non è passata inosservata e da Brindisi è partita qualche polemica velenosa condita più di campanilismo che anticlericalismo.  

E così l’Arcidiocesi di Taranto è uscita allo scoperto con tanto di comunicato: «Noi ci siamo limitati a prospettare alle autorità la situazione delicata in cui gli stessi sacerdoti operano ogni giorno, a stretto contatto con le comunità di riferimento, e i potenziali rischi insiti in questa situazione - scrive l’Arcidiocesi di Taranto - Non è stato mai rivendicato in nessuna occasione, e a nessun soggetto preposto, la priorità del vaccino anti Covid ai sacerdoti.

E’ avvenuta solo una semplice informativa della situazione» e «le autorità hanno quindi ammesso a vaccinazioni anche i sacerdoti». L’Arcidiocesi aggiunge che «le vaccinazioni sono partite dai sacerdoti più anziani e fragili e che il piano regionale anti Covid della Puglia ha previsto dal 22 marzo 2021 di proteggere le Comunità». 

Sarà. Ma quanto è successo a Taranto è l’ennesima dimostrazione che le Regioni non sempre amministrano la loro autonomia con oculatezza.

L’attenzione spasmodica agli episodi di “nepotismo” (il termine è quello usato dal Generale Figliuolo) è ormai diffusissima. Su twitter qualcuno si è messo a contare i vaccini effettuati dalla regione Tosca a Pasquetta e ha scoperto che sulle 14.696 somministrazioni registrate (un buon numero considerando la festività) solo 51 sono andate a persone con più di 80 anni mentre 14.548 sono state catalogate nella categoria “Altro”. Un ennesimo scandalo? Difficile dirlo. La Regione Toscana ha scelto - fra molte polemiche - di far vaccinare i “nonni” con più di 80 anni dai medici di famiglia che a Pasquetta non hanno lavorato mentre i grandi hub vaccinali sono rimasti aperti per la fascia d’età 70/79, per i docenti e i fragili.

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Sotto la lente d’ingrandimento di possibili furbizie è finita anche la richiesta del Comune di Bari di trasformare il Palazzo del Comune in un punto di vaccinazione “aziendale”, ovvero in un hub dove tutti i 1.800 dipendenti del Comune potranno vaccinarsi. E’ una richiesta analoga a quella che hanno fatto circa 1.500 grandi aziende italiane. E tuttavia non sono mancati i mormorii: i comunali di Bari non vogliono fare la fila? Perché un hub per questi impiegati e non per altri? 

È la stessa domanda che sta dietro ad alcune voci critiche sul progetto della Regione Campania di vaccinazione di massa per gli abitanti delle isole del Golfo di Napoli: Capri, Ischia e Procida. L’obiettivo è quello di liberare dal Covid-19 le aree turistiche più famose della Campania (dopo le isole dovrebbero essere vaccinati in massa gli abitanti della costiera amalfitana e di alcuni centri del Cilento) per consentire a partire da metà maggio di lanciare una campagna di rilancio del turismo estivo. Da questo punto di vista la Campania non è sola. La Grecia, ad esempio, sta immunizzando la popolazione di alcune isole a partire da quella di Castellorizo, resa famosa dal film Mediterraneo, per prepararsi alla stagione estiva del 2021. 

Nonostante le critiche e i mugugni la Campania non sta perdendo tempo. Squadre di operai hanno lavorato anche il sabato di Pasqua per allestire i due hub per la campagna vaccinale di massa programmata già per questa settimana. 

Al palazzetto Taglialatela di Ischia saranno vaccinati gli abitanti di Ischia Porto, Barano e Casamicciola mentre quelli di Lacco Ameno, Forio e Serrara Fontana dovranno recarsi al palazzetto dello sport di Forio: circa 60.000 persone da vaccinare sull’isola dove sono già state somministrate circa 10.000 dosi di vaccino alla popolazione anziana e fragile, agli insegnanti, alle forze dell’ordine ai sanitari ed a circa 700 operatori delle strutture termali convenzionate.

Tutto bene? Ecco cosa dice il sindaco di Ercolano, Ciro Bonaiuto: «Bene dare priorità alle vaccinazioni per il comparto turistico, ma oltre alle isole del Golfo non vanno dimenticate altre realtà turistiche regionali». La guerra del vaccino prosegue. 

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