LA GUERRA

Israele: «Gaza è circondata, Striscia divisa in due settori». Oms preoccupata per l'interruzione delle telecomunicazioni

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Gaza, il piano degli Usa per il dopoguerra. Blinken ai paesi arabi: «Anp governi nella Striscia»
Gaza, il piano degli Usa per il dopoguerra. Blinken ai paesi arabi: «Anp governi nella Striscia»
Sabato 4 Novembre 2023, 23:57 - Ultimo agg. 6 Novembre, 10:43

Oms preoccupata per interruzione telecomunicazioni a Gaza

«Siamo molto preoccupati per le segnalazioni di una nuova interruzione dei servizi telefonici e internet a Gaza e per i pesanti bombardamenti. Senza connessione, le persone che necessitano di cure mediche immediate non possono contattare ospedali e ambulanze. Tutti i canali di comunicazione devono essere ripristinati immediatamente». Lo scrive su X il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il Papa ha sentito il presidente iraniano Raisi

Il Papa ha sentito il presidente iraniano Raisi. La conversazione, riferiscono dal Vaticano, è avvenuta nel pomeriggio su richiesta del presidente dell'Iran. Al centro del colloquio il conflitto in Medio Oriente.

Sirene d'allarme a Tel Aviv, intercettati missili da Gaza

Le sirene d'allarme per i razzi da Gaza sono suonate a Tel Aviv e in tutta la zona centrale di Israele per una robusta salva lanciata dalla Striscia. Forti esplosioni in aria dovute all'intercettazione dell'Iron Dome mentre l'esercito israeliano sta bombardando pesantemente Gaza.

Esercito: non esclusa azione in ospedale di Shifa

«Al momento l'esercito israeliano non ha dato ordine alle unità di entrare nell'ospedale di Shifa, dove secondo l'intelligence si nascondono gli alti esponenti di Hamas. Alti funzionari dell'Idf non hanno escluso un'operazione militare nell'ospedale se sarà possibile metterla in atto». Lo ha reso noto l'esercito secondo quanto riporta Haaretz.

Israele: entro 48 ore Gaza City sarà circondata

L'esercito israeliano prevede che Gaza City sarà completamente circondata entro 48 ore e inizieranno i combattimenti all'interno della città. Lo comunica l'Idf.

Libano, drone israeliano uccide sorella giornalista e 3 bambini

Il drone israeliano che avrebbe colpito un veicolo nel sud del Libano, tra Aïtaroun e Aïnata avrebbe ucciso la sorella del giornalista della radio Sot el-Chaab, Samir Ayoud e i suoi tre nipoti. La madre dei bambini, riferiscono i media libanesi che citano un portavoce della difesa civile, sarebbe rimasta ferita e sarebbe stata trasportata all'ospedale.

Khamenei incontra il leader di Hamas in Iran

La Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei ha incontrato a Teheran il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, assieme ad una delegazione. «La politica permanente della Repubblica islamica dell'Iran è di sostenere le forze della resistenza palestinese contro i sionisti occupanti. I crimini del regime sionista a Gaza sono direttamente sostenuto dagli Usa e da alcuni governi occidentali», ha affermato Khamenei su X a proposito dell'incontro.

Blinken-Abu Mazen, impegno per fermare guerra

Nel loro incontro di circa un'ora, il segretario di stato Usa Antony Blinken e il presidente dell'autorità palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) «hanno discusso gli sforzi per ripristinare la calma e la stabilità in Cisgiordania, compresa la necessità di fermare la violenza estremista contro i palestinesi e di chiederne conto ai responsabili». Lo rende noto il dipartimento di Stato americano, ricordano che capo della diplomazia americana «ha espresso l'impegno degli Stati Uniti a lavorare per la realizzazione delle legittime aspirazioni dei palestinesi per la creazione di uno Stato palestinese». Blinken inoltre «ha riaffermato l'impegno degli Stati Uniti per la fornitura di assistenza umanitaria salvavita e la ripresa dei servizi essenziali a Gaza e ha chiarito che i palestinesi non devono essere sfollati con la forza»

Alemanno, striscione contro la guerra a San Pietro

"Questa mattina all'Angelus di Papa Francesco abbiamo portato in piazza San Pietro lo striscione 'Fermare il massacro' firmato dal comitato 'Fermare la Guerra'. Il Papa dopo un forte appello alla pace in Medio Oriente ci ha fatto l'onore di salutare, tra gli altri, i volontari del comitato. Lo stesso gesto e' stato ripetuto dai nostri volontari in tante Basiliche delle citta' italiane. Con questo gesto abbiamo voluto mostrare la nostra vicinanza a Papa Francesco che, sia per la guerra in Ucraina sia per il conflitto in Palestina, e' l'unico leader mondiale che si sta impegnando realmente per la Pace". Cosi' Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e portavoce del comitato 'Fermare la Guerra', che questa mattina si e' recato a piazza San Pietro, insieme ad altri 30 volontari, per esporre lo striscione. Analoga cosa e' stata fatta davanti alle basiliche di molte citta' italiane. "Il Santo Padre insieme al Segretario generale dell'ONU Guterres devono richiamare tutte le potenze mondiali alle loro responsabilita' per fermare l'attacco del Governo Netanyahu nella striscia di Gaza e ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. Dopo il pogrom di Hamas che il 7 ottobre ha ucciso 1200 persone e ne ha sequestrati oltre 200, il Governo Netanyahu ha risposto con un mese di attacchi che hanno provocato dai 9 mila ai 10 mila morti. In entrambi i casi la gran parte delle vittime sono civili innocenti, con una elevata percentuale di bambini - aggiunge Alemanno -. E' tempo di imporre un cessate il fuoco o almeno una tregua umanitaria per allentare la morsa che sta distruggendo la striscia di Gaza con tutti i suoi abitanti dentro. Lo stesso vale per l'Ucraina dove da quasi due anni si sta trascinando una guerra che nessuno puo' vincere. Il nostro e' anche un appello al Governo italiano per uscire dall'ignavia e schierarsi a fianco di Papa Francesco e dell'Onu per impegnare la comunita' internazionale in modo chiaro e netto per la pace e la liberazione di tutti gli ostaggi".

Fonti locali: valico Rafah resta chiuso a uscita stranieri

Il valico di Rafah, tra Gaza e l'Egitto, resta chiuso anche oggi per l'uscita degli stranieri e binazionali. Lo hanno riferito fonti locali ricordando che Hamas ha condizionato la riapertura del valico al passaggio degli stranieri alla uscita di feriti palestinesi del nord della Striscia di Gaza City. Il valico resta tuttavia in funzione per l'ingresso di aiuti umanitari internazionali.

Iran: «Usa colpiti duramente senza cessate il fuoco»

Il ministro della Difesa iraniano ha avvertito che gli Stati Uniti saranno «colpiti duramente» se non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim sul proprio account Telegram. «Il nostro consiglio agli americani è di fermare immediatamente la guerra e di attuare un cessate il fuoco, altrimenti verrete colpiti duramente», ha detto il ministro Mohammad Reza Ashtiani.

Abu Mazen: «Diecimila palestinesi uccisi, come possiamo tacere?»

«Come possiamo rimanere in silenzio sull'uccisione di 10mila palestinesi, tra cui 4mila bambini, decine di migliaia di feriti e la distruzione di decine di migliaia di unità abitative, infrastrutture, ospedali, centri di accoglienza e serbatoi d'acqua». Lo ha detto il presidente Abu Mazen nell'incontro con il segretario Usa Antony Blinken. «Ciò che sta accadendo in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno orribile, in termini di uccisioni e attacchi a terre, persone e luoghi sacri, per mano delle forze di occupazione e dei coloni terroristi, che commettono crimini di pulizia etnica, discriminazione razziale e la pirateria dei fondi».

Abu Mazen a Blinken: «Sospendere immeditamente la guerra»

Il presidente palestinese Abu Mazen nell'incontro con il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha chiesto «la sospensione immediata della guerra devastante e l'accelerazione della fornitura di aiuti umanitari, compresi medicinali, cibo, acqua, elettricità e carburante, a Gaza». «Ci incontriamo di nuovo - ha aggiunto - in circostanze estremamente difficili, e non ci sono parole per descrivere la guerra di genocidio e distruzione a cui è sottoposto il nostro popolo palestinese a Gaza per mano della macchina da guerra israeliana, senza riguardo alle regole di diritto internazionale».

 

Esercito israeliano: lanciarazzi Hamas vicino piscina e parco bambini

L'esercito israeliano ha annunciato di aver scoperto durante i combattimenti a Gaza «una postazione di lancio di razzi di Hamas vicino ad una piscina per bambini e fosse di tiro e lanciarazzi in un vecchio parco giochi per bambini». «Questa - ha detto il portavoce - è un'ulteriore prova del deliberato uso di Hamas delle strutture civili e dei civili stessi, inclusi i bambini, come scudi umani per le sue operazioni».

Cisgiordania, incontro Blinken Abu Mazen

È cominciato a Ramallah in Cisgiordania l'incontro tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il presidente palestinese Abu Mazen.

Lo riporta Haaretz. È il primo incontro tra i due da quando c'è il conflitto tra Israele e Gaza.

Israele diffonde immagini massacro Hamas del 7 ottobre

Israele sta lavorando per diffondere nei parlamenti e negli uffici stampa di tutto il mondo le riprese dei massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre, su indicazione del ministro degli Esteri Eli Cohen. I governi di Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Giappone hanno già visto i video, che sono stati inizialmente proiettati ai giornalisti in Israele e successivamente alla Knesset. «I mostri di Hamas hanno documentato le loro atrocità contro i nostri civili usando vanterie disumane», ha affermato Cohen. «Racconteremo al mondo intero, attraverso la proiezione dei filmati, l'incredibile crudeltà dei terroristi assetati di sangue che hanno ucciso intere famiglie e ne hanno celebrato la violenza».

Netanyahu sospende il ministro della "bomba atomica"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sospeso dalle riunioni di governo a tempo indeterminato il ministro Amihai Eliyahu, che aveva definito «un'opzione» l'uso della bomba atomica a Gaza. L'annuncio arriva dall'ufficio del premier. Dopo le dichiarazioni, il ministro Eliyahu ha asserito di aver voluto far uso di «una metafora».

 

Ministro Israele evoca bomba atomica, poi ritratta

Un ministro israeliano ha evocato oggi la possibilità di sganciare una bomba atomica su Gaza. Ma ha poi ritrattato le parole dopo un'aspra reazione di Benyamin Netanyahu. In un'intervista il ministro per la tradizione ebraica Amichai Eliahu ha detto che una atomica su Gaza «sarebbe una delle possibilità»', anche se ne andasse della vita dei 240 ostaggi israeliani perchè «le guerre hanno un loro prezzo».

«Le parole di Eliahu sono oltraggiose e fuori dalla realtà - ha replicato Netanyahu. - Le nostre forze operano sulla base del diritto internazionale, per non colpire innocenti».Eliahu ha allora osservato: «Era solo una metafora».

Miliziani Hamas attaccano esercito israeliano a Sud della Striscia

I combattenti di Hamas hanno attaccato i soldati israeliani nel sud della Striscia di Gaza. A riferirne è il Jerusalem Post, che cita le Forze di Difesa israeliane: alle prime ore di oggi - riporta - miliziani di Hamas hanno lanciato missili anticarro contro le truppe israeliane nel sud della Striscia di Gaza, vicino al confine con Israele. L'esercito israeliano ha risposto al fuoco.

Scontri in Cisgiordania, due palestinesi uccisi

Due palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano in forti scontri ad Abu Dis in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia Wafa secondo cui ci sono stati anche sei feriti, due dei quali in gravi condizioni.

Israele: «Oltre 2.500 gli obiettivi terroristici Hamas colpiti nella Striscia»

«Sono stati oltre 2.500 gli obiettivi terroristici colpiti nella Striscia», dall'inizio delle operazioni a Gaza in attacchi via terra, via mare e dal cielo. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i soldati stanno continuando «ad eliminare terroristi in combattimenti ravvicinati e attacchi aerei sulle infrastrutture di Hamas, depositi di armi, posti di osservazione e centri di comando e di controllo nella Striscia».

 

Attacco su campo profughi a Gaza. "Almeno 51 morti"

Almeno 51 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite in un attacco dell'esercito israeliano al campo profughi di Maghazi nel centro della Striscia di Gaza. È quanto riferisce - come riporta il sito Ynet - l'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'attacco è avvenuto nella notte tra sabato e domenica.

Blinken incontrerà oggi a Ramallah il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen

Il segretario di Stato americano Antony Blinken incontrerà oggi a Ramallah il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas): si tratta del primo viaggio del capo della diplomazie Usa in Cisgiordania dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha detto un funzionario palestinese al Times of Israel. Nei giorni scorsi Blinken ha dichiarato in un'audizione al Congresso: «Ad un certo punto, ciò che avrebbe più senso sarebbe che un'Autorità Nazionale Palestinese efficace e rivitalizzata avesse la governo e, in ultima analisi, la responsabilità della sicurezza per Gaza». Questi commenti - ricorda il giornale - hanno segnato la prima volta in cui l'amministrazione Biden ha dichiarato pubblicamente il suo desiderio che l'Autorità Palestinese ritorni nella Striscia di Gaza, dopo aver sollevato privatamente l'idea con i partner regionali durante la guerra tra Israele e Hamas.

Trump: "Gli attacchi di Hamas non sarebbero avvenuti con me"

Donald Trump sostiene che se ci fosse stato lui alla Casa Bianca «gli attacchi di Hamas contro Israele non sarebbero mai avvenuti». «Io avevo spezzato l'Iran», ha attaccato il tycoon dal palco del Freedom Summit, l'annuale raduno dei repubblicani della Florida rivendicando di «aver risolto il problema del terrorismo», quando era presidente.

Arriva ad Amman, la capitale della Giordania, e parla del futuro di Gaza, di quando non ci saranno più a comandare i miliziani terroristi di Hamas. Parla del dopoguerra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, con i suoi omologhi di Egitto, Arabia Saudita, Libano ed Emirati Arabi Uniti, oltre ai giordani e al Qatar, che ospitando la dirigenza di Hamas a Doha è decisivo per la mediazione sugli ostaggi. Delinea un periodo di transizione in cui la Striscia sarà presidiata da una forza multinazionale araba, possibilmente sotto l’ombrello delle Nazioni Unite, e poi governata da una leadership che potrebbe essere quella di una “rivitalizzata” Autorità nazionale palestinese, quella che sta al timone della Cisgiordania. Un progetto che riscuote per il momento un’accoglienza ufficialmente per nulla entusiastica. Gli arabi del fronte moderato, quello che ha già relazioni diplomatiche con Israele come Egitto e Giordania (anche se quest’ultima ha ritirato l’ambasciatore per via dei bombardamenti israeliani sulla Striscia) o le stava trattando per mettere fine al contenzioso (l’Arabia Saudita), tutti indistintamente si appellano a Blinken per un «cessate il fuoco immediato». In pratica, per la fine della guerra di Israele. Per deporre le armi e cessare i bombardamenti e l’azione di terra. Una richiesta alla quale Blinken risponde con chiarezza di no, e oppone piuttosto la formula delle «pause umanitarie», tregue limitate nel tempo, finalizzate al passaggio e alla distribuzione di aiuti alla popolazione civile.

PROPOSTA BOCCIATA

Un’idea sottoposta a Netanyahu il giorno prima, che l’ha respinta in modo netto, affermando che l’offensiva dell’esercito israeliano continuerà «a pieno regime». La differenza che tutti gli osservatori notano è che al termine della visita a Tel Aviv, Blinken ha parlato da solo ai giornalisti, e l’incontro col premier di Israele si era svolto a porte chiuse, i due non sono stati fotografati insieme in conferenza stampa. Ieri, invece, al termine dei colloqui, il capo-diplomazia di Biden è apparso a giornalisti e telecamere tra i due ministri degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, e giordano, Ayman Safadi. Un segno di vicinanza favorito dalle ripetute richieste di Blinken a Israele di non bombardare i siti abitati dai civili, allentare la morsa sulla Striscia e consentire le forniture oltre che di cibo e acqua, soprattutto del carburante necessario per mandare avanti gli ospedali.
Blinken è attento a mantenere la sua linea mediana, pur rimarcando il forte appoggio al suo principale alleato in Medio Oriente, Israele. «È nostra opinione – dichiara – che un cessate il fuoco adesso farebbe semplicemente restare Hamas al suo posto a Gaza, in grado di riorganizzarsi, raggrupparsi e ripetere quello che ha fatto il 7 ottobre».

Questo, per l’America, non solo non è possibile, ma è escluso anche in vista di un futuro della Striscia e dei palestinesi che prevede ben altro: un governo non di terroristi, e un percorso che conduca verso la pace basata sul principio «due Stati e due popoli». Israele ha il diritto di difendersi, per Blinken, e gli si deve «consentire di raggiungere il suo obiettivo, la disfatta di Hamas». In questo senso, il sostegno degli Usa all’autodifesa di Israele è una posizione «irremovibile». 

LE SOFFERENZE

I suoi interlocutori arabi coralmente ribattono che il diritto all’autotutela non può giustificare la crudeltà del conflitto e le sofferenze dei civili palestinesi. «Questa non è più autodifesa – dice l’egiziano Shoukry – e gli sciagurati omicidi a Gaza non possono essere giustificati. La punizione collettiva, Israele che prende di mira i civili e strutture innocenti, gli ospedali, i medici, oltre a cercare di costringere i palestinesi a lasciare le loro terre, tutto ciò non può in alcun modo costituire legittima difesa». Gli fa eco il collega giordano, Safadi. «Israele sta commettendo crimini di guerra, l’intera regione sta affondando in un mare d’odio che segnerà le generazioni a venire». Delle proposte di Blinken sul dopo-Hamas a Gaza si parla nelle segrete stanze, in pubblico però Shoukry respinge perfino la discussione. «Che cosa succederà dopo? Come possiamo anche solo cominciare a parlarne, non abbiamo tutte le variabili per farlo, adesso le priorità sono altre». Interviene da Beirut uno dei responsabili di Hamas, Osama Hamdan. «Blinken – dice ai giornalisti – dovrebbe far cessare l’aggressione e non uscirsene con idee che non possono essere messe in pratica». Dopo la tappa di Amman e un incontro con il Re di Giordania, Abdullah II, il segretario di Stato volerà in Turchia per incontrare Erdogan.
 

di Marco Ventura

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