In Cina è considerata una principessa, ma anche in Canada, dov’è agli arresti domiciliari da due anni, Meng Wanzhou è trattata come se lo fosse. Arrestata nel dicembre del 2018 a Vancouver, su richiesta degli Stati Uniti, la 48enne prigioniera di lusso è la figlia del miliardario Ren Zhengfei, fondatore del gigante delle telecomunicazioni Huawei. La scorsa settimana i legali della signora Meng hanno fatto appello al giudice perché la detenzione della loro difesa fosse più accomodante. Il giudice risponderà il 29 gennaio, ma nel frattempo il ricorso ha ottenuto l’effetto contrario nell’opinione pubblica, perché è venuto a galla quanto comodamente la donna d’affari viva, servita e riverita, nonostante la noia di dover indossare alla caviglia un braccialetto gps e il fatto che debba essere accompagnata da una scorta quando esce. Proprietaria di due ville di lusso, una delle quali con sette camere da letto e giardino, Meng Wanzhou ha pagato una cauzione di 8 milioni di dollari per ottenere gli arresti domiciliari. E non solo ha avuto il permesso di farsi raggiungere a Vancouver dal marito e dai due figli, una di 12 e uno di 18 anni, ma le è stato concesso anche di avere ospiti a casa, di far venire regolarmente una massaggiatrice e un maestro di pittura. Le viene anche permesso di uscire a fare passeggiate in una vasta area della città. Per di più vari negozi di lusso accettano di chiudere al resto della clientela mentre lei fa shopping, per proteggere la sua privacy.
Tuttavia il marito, Liu Xiaozong, ha chiesto che alla moglie sia concesso di girare da sola, e ha protestato con il giudice per il fatto che la continua presenza delle guardie intimidisce i figli, oltre a esporre la moglie al rischio di contagio del covid-19. Liu ricorda che Meng ha sofferto di un cancro alla tiroide ed ha la pressione alta e per questo è da considerare «a maggior rischio». Il direttore della ditta che fornisce le guardie, che per ordine del tribunale sono pagate dalla stessa Meng, ha però rigirato l’accusa al mittente sostenendo che semmai è la coppia che espone i suoi agenti a maggiori rischi: Wanzhou e Xiaozong, accusa Doug Maynard, non solo hanno ospitato per Natale dieci persone che non appartengono al loro giro controllato, ma hanno anche scambiato bicchieri e piatti con gli ospiti, «di certo non vorrei che nessuno oggi bevesse dal mio bicchiere!». Il trattamento vellutato della “principessa” ha indignato i canadesi, che si sentono ingiustamente intrappolati nel mezzo di una lite fra gli Usa e la Cina. Due cittadini canadesi sono stati arrestati come evidente rappresaglia subito dopo l’arresto di Meng Wanzhou. Un uomo d’affari, Michael Spavor e un ex diplomatico, Michael Kovrig, sono stati fermati con l’accusa di spionaggio.