Maradona, il suo popolo in marcia a Buenos Aires: «Diteci chi ha ucciso Diego»

Maradona, il suo popolo in marcia a Buenos Aires: «Diteci chi ha ucciso Diego»
di Francesco De Luca
Giovedì 11 Marzo 2021, 08:01 - Ultimo agg. 16:08
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Il popolo di Maradona in marcia per chiedere giustizia. «Diego non è morto, lo hanno ucciso». L'urlo di quattromila tifosi del campione morto il 25 novembre nello spoglio appartamento di Tigre, a 25 chilometri da Buenos Aires, dove si è svolta la manifestazione per la «condanna sociale e legale» di quelli che il popolo maradoniano considera i responsabili della sua morte ancor prima che siano completate le inchieste di magistrati e consulenti medici. Cori e cartelli contro l'avvocato Matias Morla (che, intanto, avrebbe intenzione di trasferirsi negli Stati Uniti) e i medici Leopoldo Luque e Agustina Cosachov, due dei sette indagati dalla magistratura di San Isidro.

In testa al corteo che si è mosso dall'Obelisco, luogo simbolo della capitale, Claudia Villafane con Dalma e Gianinna, la ex moglie e le figlie di Maradona. Claudia e Gianinna avevano le tshirt con la scritta “Justicia por D10S”, Dalma una con la tenera immagine che tifosi del Napoli hanno disegnato sul muro del vecchio Centro Paradiso di Soccavo: la bambina, il papà e una margherita colta su quel campo dove la grande squadra guidata da Diego costruì i suoi trionfi. Notati in piazza a Buenos Aires anche tifosi con le maglie del Napoli degli anni Ottanta. Vi sono stati momenti di tensione, le distanze non sono state rispettate dai partecipanti e a un certo punto Claudia e le figlie sono andate in un hotel per timore di disordini. C'era anche l'ultimo dei cinque figli del campione, Diego Fernando, 8 anni appena compiuti, accompagnato dalla madre Veronica Ojeda e da Mariano Baudry, fidanzato e legale della donna. 

Il popolo di Maradona - la manifestazione è stata organizzata dai comitati Pueblo Maradoniano, Comando Maradona e La Diego Maradona - ha urlato slogan contro Morla, Luque e gli altri personaggi che facevano parte di quel clan, l'entorno, finito sotto accusa dopo il 25 novembre per avere curato male Diego. È in corso un'inchiesta della magistratura, fondamentale sarà la relazione della commissione medica per accertare il livello di cure prestate dopo l'operazione alla testa del 3 novembre. Intanto, la procura di San Isidro sta verificando anche la gestione delle finanze di Diego e ha chiesto al Gimnasia La Plata, il club che allenava, di fornire le cedole degli stipendi e della liquidazione.

Sembra impossibile credere che Diego guadagnasse l'equivalente di 13mila euro al mese e che abbia ricevuto una liquidazione di 35mila euro. I pagamenti ufficiali erano effettuati in pesos argentini. Secondo i magistrati, vi sarebbero stati pagamenti in nero perché il Gimnasia è un club piccolo ma lo staff di Maradona era molto esigente sotto l'aspetto economico (si è scoperto che Diego andò allo stadio il 30 ottobre, nel giorno del sessantesimo compleanno, perché era stato firmato un contratto da 20mila dollari per quella apparizione). E quei soldi dove sono finiti?

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