Codice rosso per le donne è legge: tutte le misure, dallo stalking al revenge porn

Codice rosso per le donne è legge: tutte le misure, dallo stalking al revenge porn
Codice rosso per le donne è legge: tutte le misure, dallo stalking al revenge porn
Mercoledì 17 Luglio 2019, 18:30 - Ultimo agg. 18 Luglio, 09:46
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Violenza sulle donne, indagini più veloci e pene più pesanti in casi di violenza sessuale e stalking ma anche nuovi reati come quello di revenge porn, sfregi al viso e lo stop ai matrimoni forzati. Sono le principali novità previste dal disegno di legge che modifica il codice di procedura penale sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, il cosiddetto codice rosso, approvato dal Senato in via definitiva con 197 sì e 47 astenuti (tra cui il Pd e LeU). Il via libera viene accolto con soddisfazione dal governo giallo-verde: «È un primo importante passo» che va «nella direzione della rivoluzione culturale di cui il nostro Paese - scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte - ha fortemente bisogno». 

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Quella di dare, aggiunge Matteo Salvini, «più sicurezza e protezione per le donne vittime di violenza». Il nuovo pacchetto di norme rappresenta «un miracolo», commenta il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. Subito dopo l'ok in Senato, chiama al telefono l'amica e compagna di battaglie civili Michelle Hunziker con cui nel 2007 ha fondato "Doppia Difesa", fondazione onlus nata per aiutare «chi ha subito discriminazioni, abusi e violenze». Le donne ora, sottolinea Bongiorno, «potranno chiedere e ottenere giustizia entro tre giorni». Di fronte a quella che è una vera e propria emergenza sociale anche secondo il Guardasigilli Alfonso Bonafede, lo «Stato dà una risposta molto forte: dice ad alta voce che le donne in Italia non si toccano», sottolinea il ministro. Decisamente meno entusiaste le opposizioni: Forza Italia parla di «un piccolo passo avanti», mentre il Pd è più tranchant e lo definisce uno «spot pubblicitario». 

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Ecco le misure principali del provvedimento.
DENUNCE E INDAGINI - La polizia giudiziaria dovrà comunicare al magistrato le notizie di reato di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate avvenute in famiglia o tra conviventi. E la vittima dovrà essere sentita dal pm entro 3 giorni dall'iscrizione della notizia di reato.
VIOLENZA SESSUALE - Le pene salgono a 6-12 anni rispetto a oggi, quando la reclusione minima è di 5 anni e quella massima di 10. La violenza diventa aggravata in caso di atti sessuali con minori di 14 anni a cui è stato promesso o dato denaro.
STALKING - Si rischia il carcere fino a un massimo di 6 anni e sei mesi.
BOTTE IN FAMIGLIA - Per maltrattamenti contro familiari o conviventi, la reclusione sale fino a 7 anni. Previste aggravanti. 



SFREGI - Il codice penale si arricchisce di un articolo sui casi di aggressione a una persona, con lesioni permanenti al viso fino a deformarne l'aspetto. Il responsabile è punito con la reclusione da 8 a 14 anni. Se lo sfregio provoca la morte della vittima, scatta l'ergastolo.
STOP ALLE NOZZE FORZATE - Chi induce un altro a sposarsi usando violenza, minacce o approfittando di un'inferiorità psico-fisica o per precetti religiosi, viene punito da uno a cinque anni di carcere (fino a 6 se ci sono minorenni). 



ALT AL REVENGE PORN - Chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda foto o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito di una persona senza il suo consenso, rischia da uno a sei anni di carcere e una multa da 5000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o acquisito le immagini, le invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso dell'interessato per danneggiarlo. Pena più aspra se l'autore della vendetta è il coniuge o un ex o se sono stati usati strumenti informatici.



 

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