La Regione Lazio prova a dare una doppia accelerata sul fronte della campagna vaccinale: da un lato ha scelto di far scendere in campo anche le cliniche private, dall’altro ha deciso che, quando arriveranno, le dosi prodotte dalla Johnson&Johnson saranno destinate in toto ai 4mila medici di base, in modo da ottenere a regime da questo canale anche 800mila somministrazioni al mese. Anche perché nel Lazio la curva dei contagi continua a preoccupare: 1.175 i nuovi positivi (552 solo a Roma) a fronte di 18mila test, con in aumento i decessi (22), il ricorso alle cure in ospedale (2.022) e alle terapie intensive (253).
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IL RECORD
Ieri il Lazio ha battuto il suo record di inoculazioni in una sola giornata (18mila), raggiungendo il totale di quasi 586mila dosi finora somministrate.
L’obiettivo è reclutare sia gli ospedali privati sia - soprattutto nei piccoli comuni - centri analisi per raggiungere quante più persone velocemente. Queste realtà hanno dato già la loro disponibilità, messo a disposizione medici e infermieri e concordato con la Regione la remunerazione per ogni iniezione (cioè 12 euro). La lista di chi aderirà e il calendario vaccinale sarà stabilito in un secondo momento, perché il Lazio aspetta di avere contezza delle fiale che saranno consegnate nel secondo trimestre.
LE FIALE
Al riguardo, negli uffici di via Cristoforo Colombo, nutrono non pochi dubbi che arrivino tutte le dosi previste, che sono quasi 7 milioni tra aprile e maggio, compresi i vaccini di compagnie farmaceutiche non ancora autorizzati come Johnson&Johnson o Cuervac. Al riguardo la Regione ha deciso di consegnare tutti i farmaci marcati J&J - circa 700mila dosi nel secondo trimestre - ai medici di base, anche perché questo prodotto non necessità di una seconda inoculazione e può essere conservato a temperature vicino allo zero. Ma anche su questo versante c’è un’incognita: la multinazionale americana ha già comunicato che ad aprile difficilmente riuscirà a consegnare tutto il materiale previsto. Di conseguenza, J&J riuscirà ad aumentare la produzione soltanto nei mesi successivi.