Periti all’opera per sei ore nella casa dei coniugi trovati morti ad Agropoli dopo la lite

Ris e Sis al lavoro sulle tracce ematiche e sulle impronte per capire se si è davvero trattato di un omicidio-suicidio

Il sopralluogo
Il sopralluogo
di Antonio Vuolo
Venerdì 23 Febbraio 2024, 07:00
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È durato quasi sei ore il sopralluogo effettuato, ieri, dai carabinieri del Ris di Roma, unitamente ai colleghi del Sis di Salerno, all’interno dell’appartamento di via Donizetti, ad Agropoli, dove la mattina del 22 gennaio scorso furono trovati senza vita i coniugi Annalisa Rizzo e Vincenzo Carnicelli, rispettivamente di 43 e 63 anni. A disporre i nuovi rilievi è stata la Procura di Vallo della Lucania che ha aperto un fascicolo contro ignoti. Il titolare è il pm Antonio Pizzi. Gli investigatori sono entrati nell’appartamento al secondo piano della palazzina dove la coppia cilentana viveva per esaminare nuovamente la scena del crimine. Accertamenti tecnici irripetibili finalizzati, dunque, a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Il ritorno degli investigatori nell’abitazione, ad un mese esatto dal dramma, è servito anche per riscontrare quanto asserito dalla figlia 14enne della coppia, unica testimone in casa al momento della colluttazione letale

Per la prima volta sono entrati nell’appartamento anche l’avvocato Antonio Mondelli (rappresentato stamane dal collega Emilio Miglino) per la famiglia Carnicelli e l’avvocato Leopoldo Catena per la famiglia Rizzo, il quale ha chiesto ed ottenuto di portare via alcuni effetti personali della ragazzina, tra cui pc, vestiti, zainetto e materiale scolastico. I militari del Ris e del Sis hanno repertato la presenza di tracce ematiche in cucina, nel salotto ed, ovviamente, nella cameretta dove i due corpi sono stati rinvenuti uno addosso all’altra senza vita. In cucina, nello specifico, sono state rinvenute gocce di sangue così come nel salotto, su un interruttore della luce ed un mobiletto. Gli investigatori si sono soffermati poi nella stanza, dove si è consumata la tragedia, dove le tracce ematiche erano presenti praticamente ovunque. Gli uomini del Ris hanno repertato anche impronte digitali e plantari grazie all’uso di un reagente, l’amido black, usato per questa tipologia di investigazioni. Bisognerà attendere una decina di giorni per conoscere gli esiti degli accertamenti ed avere un quadro più chiaro sulla tragedia di via Donizetti. 

L’ipotesi principale resta quella dell’omicidio-suicidio ad opera dell’uomo con un coltellaccio, ma non è escluso che Carnicelli sia stato ferito a morte dalla moglie, nel tentativo di difendersi, con un taglierino. I due furono ritrovati senza vita nella cameretta della figlia, la quale però dormiva nella stanza matrimoniale e non si sarebbe accorta di nulla. La lite sarebbe scoppiata in cucina al rientro a casa della donna, che aveva trascorso la domenica sera fuori.

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I due corpi giacevano sul pavimento, uno addosso all’altra, con accanto le due armi da taglio, sequestrate poi dai carabinieri della Compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Giuseppe Colella, che seguono le indagini su delega della Procura vallese. 
 

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