In corsia quelle voci di dentro e di fuori

La gente vede rosso, esattamente come può essere rosso il codice del triage

L'ultima infermiera vittima della violenza
L'ultima infermiera vittima della violenza
di Raffaella R. Ferré
Sabato 6 Gennaio 2024, 10:00
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Le cronache ci dicono di un'aggressione al giorno nei pronto soccorso negli ospedali di Napoli e provincia. Familiari di persone in attesa di cure o di pazienti ricoverati, assaltano i luoghi quando non attaccano direttamente gli operatori sanitari. Non si tratta di una novità del 2024: la pandemia, in forza dell'accesso limitato alle strutture, aveva visto un calo delle violenze, ma già nel 2021 a Napoli si erano verificate circa 60 aggressioni al personale sanitario e sociosanitario, con il 70% delle vittime costituito da infermieri. La gente vede rosso, esattamente come può essere rosso il codice del triage. Chi sta fuori ad aspettare cure o notizie, non sa niente di quello che succede dentro e per ignoranza, per arroganza, o per semplice paura, può avere reazioni che vanno condannate. Chi sta dentro, impegnato nel suo lavoro già difficile, preso da urgenze ed emergenze, merita serenità e rispetto; non ha cognizione, forse giustamente, di quello che sta fuori. Eppure questi due mondi che si ignorano quando non si scontrano, dovrebbero scambiarsi informazioni e avere a cuore, almeno in teoria, lo stesso obiettivo. 

Mentre si tenta la risoluzione del problema sanitario per cui non bastano mai i fondi, è possibile almeno tentare di colmare la voragine di comunicazione e di ascolto reciproco? La problematica è lì da abbastanza tempo per cercare di risolverla; la situazione di sovraffollamento, caos e tensione che può degenerare in aggressività quasi prevedibile. 

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