Il numero chiuso e l'anello aperto

In Campania il personale medico non è sufficiente nemmeno per garantire i turni di lavoro nei Pronto Soccorso

Test di medicina
Test di medicina
di Vittorio Del Tufo
Sabato 29 Luglio 2023, 10:00
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Estate horror alla stazione

Le estati, al Pianeta Ferrovia, sono tutte uguali. L'area della stazione è un disastro e nessun esercizio di illusionismo può ormai nascondere o edulcorare una realtà che è sotto gli occhi di tutti: la porta di accesso alla città è un immenso buco nero che ingoia degrado e rigurgita violenza. Un tappeto di stracci e miseria, ma soprattutto una bomba igienico-sanitaria a cielo aperto, con i rifiuti disseminati persino nell'anfiteatro realizzato in piazza nel 2019. E nella vicina Porta Nolana i marciapiedi trasformati da tempo in un maleodorante suk di rifiuti, con i vestiti raccattati dai cassonetti e rivenduti per pochi spiccioli. Una vergogna per tutti, soprattutto per le istituzioni che avevano il compito di impedirlo. 

Metro, missione Capodichino

Troppe date rimaste nel cassetto dei desideri, troppe scadenze andate puntualmente disattese: così il Comune ha smesso di dare i numeri sul completamento dell'anello del metrò limitandosi a indicare, per la fine del 2025, la data di apertura della stazione di Capodichino.

Vedremo. Certo ne è passato di tempo da quando De Magistris arrivò ad affermare che sul fronte del trasporto pubblico «Napoli sarà seconda solo al Giappone». Almeno certe smargiassate, a Palazzo San Giacomo, non si vedono più. 

Procura, il Csm non decide 

La Procura di Napoli, senza una guida da 14 mesi, resterà acefala almeno fino a settembre, con buona pace del “caso Napoli” e di quanti lo evocano, più o meno dai tempi dell'Unità d'Italia, per sollecitare una maggior attenzione al nostro distretto giudiziario. Tre aspiranti procuratori in campo - Nicola Gratteri, Giuseppe Amato e Rosa Volpe - ma nessun accordo del plenum del Csm. L'ufficio inquirente più grande d'Italia può aspettare. 

I test e i medici in fuga 

De Luca torna a scagliarsi contro il numero chiuso a Medicina e non esita a definirlo un «marchettificio», funzionale solo al giro d'interessi che ruotano attorno alle rette da 5mila euro per la preparazione ai test d'accesso. Insomma un disastro per le famiglie e per il Sud che si spopola. «Migliaia di giovani appassionati e capaci, per aggirare i paletti di un ingresso negato ai figli dei poveri cristi, sono costretti ad emigrare in Romania e Bulgaria». Condividiamo in pieno: in Campania il personale medico non è sufficiente nemmeno per garantire i turni di lavoro nei Pronto Soccorso e chi può preferisce fare le valigie e scappare. 

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