Aggredì e rapinò una prostituta,
travestito da donna: condanna bis

Aggredì e rapinò una prostituta, travestito da donna: condanna bis
di Angela Trocini
Martedì 5 Giugno 2018, 16:37 - Ultimo agg. 16:44
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È stato condannato a 3 anni e 600 euro di multa Gianluca Vitagliano, che, travestito con lingerie da donna, si appartava con le prostitute tra la zona industriale e la litoranea di Salerno. I giudici della Corte di appello hanno confermato l’assoluzione per l’accusa di tentato omicidio e hanno condannato l’imputato (difeso dall’avvocato Agostino Allegro) per rapina e violenza rideterminando la pena - rispetto alla sentenza di primo grado emessa in abbreviato dal gup Stefano Berni Canani a giugno dello scorso anno - da 4 anni a 3 anni. 

I fatti contestati all’uomo avvennero a giugno 2016: Vitagliano, a bordo della sua auto, aveva raggiunto via Wenner (nella zona industriale di Salerno) per incontrare una prostituta di origini bulgare con la quale aveva già avuto precedenti incontri. Abbigliato con un baby-doll nero e collant dello stesso colore e con in tasca soli 20 euro, chiese alla donna di consumare un rapporto sessuale. La prostituta non si meravigliò dei capi intimi femmili indossati dal cliente in quanto anche durante i precedenti incontri il camionista era abbigliato allo stesso modo e fino ad allora non aveva mai avuto comportamenti violenti ma solo quello strano vezzo. Alla richiesta, però, di consumare un rapporto per soli 20 euro, la prostituta rispose che quella somma di denaro bastava solo per del sesso orale. In un primo momento, Vitagliano tentò di convincerla a fargli uno sconto, poi, acconsentendo alla proposta della donna, la condusse lungo un vialetto. A quel punto, scattò la furia: l’uomo assalì la lucciola mettendosi a cavalcioni su di lei e strattonandola in modo violento. Fu solo l’arrivo di una macchina a indurre Vitagliano a scappare portando via la borsa e un paio di stivali che appartenevano alla prostituta. Quest’ultima denunciò il fatto agli agenti della Squadra Mobile che, nel giro di poche ore, assicurarono il responsabile alla giustizia (attualmente è ai domiciliari). 

Seguendo le tracce dell’Alfa Romeo 156 di Vitagliano, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza installate lungo la litoranea, i poliziotti individuarono il camionista scattandogli anche delle foto in modo da farlo riconoscere alla prostituta, che non ebbe alcun dubbio sull’identità dell’aggressore. In auto, Vitagliano aveva ancora la lingerie utilizzata la notte precedente durante l’incontro con la bulgara e altri indumenti intimi ancora nuovi. Su un albero, a Battipaglia, città di origine del camionista, furono anche ritrovati gli stivali e la borsetta che aveva rapinato alla prostituta in un moto di feticismo.
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