Colto da malore improvviso, attende l’ambulanza che non arriva. I familiari, disperati, tentavano la folle corsa all’ospedale di Scafati dove l’uomo, 60 anni circa, arriva in arresto cardiaco. I fatti avvenuti ieri mattina riportano inevitabilmente con la mente alla tragedia del 18 ottobre scorso, quando una 59enne di Scafati, in seguito a malore, morì nei pressi dell’ingresso del Mauro Scarlato senza riuscire ad accedere per essere soccorsa.
Anche stavolta si è registrato purtroppo un decesso, ma l’uomo giunto ieri mattina insieme ai familiari all’ospedale di via Passanti è riuscito a raggiungere il vecchio pronto soccorso e ad essere assistito dai rianimatori di turno i quali, anche se prontamente intervenuti, nulla hanno potuto fare se non constatarne il decesso. Il 60enne era, infatti, già in arresto cardiaco irreversibile. Il suo cuore, insomma, aveva già smesso di battere.
I familiari non si erano persi d’animo. Disperati, avevano pensato subito di raggiungere l’ospedale di Scafati quando si sono accorti che l’uomo stava male, che era necessario soccorrerlo con urgenza. Avevano inizialmente tentato di contattare il 118 ma l’ambulanza tardava ad arrivare, così si erano decisi a prendere un’auto e a tentare la folle corsa in ospedale, in quel presidio sanitario che ha sempre rappresentato in passato un punto di riferimento nella rete dell’emergenza comprensoriale.
I familiari del 60enne, una volta raggiunto il Mauro Scarlato, si sarebbero diretti al vecchio pronto soccorso, chiedendo aiuto alla prima persona incontrata. I rianimatori di turno, dal primo piano, sono accorsi tempestivamente, potendo però solo constatare il decesso. Vano ogni tentativo di rianimare l’uomo, che era già morto. Nello stesso pomeriggio di ieri la salma del 60enne è stata restituita ai familiari che hanno ringraziato il personale della Rianimazione del Mauro Scarlato per il tempestivo intervento, anche se risultato vano.
Non era andata così il 18 ottobre scorso quando una 59enne di Scafati, colta da malore, morì nei pressi dell’ingresso dell’ospedale di via Passanti, dove il marito, ex maresciallo dei carabinieri in pensione, aveva deciso di portarla affinchè ricevesse i soccorsi necessari, senza sapere che il pronto soccorso era stato chiuso per lavori, già alcuni mesi prima, dalla direzione sanitaria.
Le indagini sono in corso. Si attende la relazione dell’autopsia eseguita dal medico legale Gaetano Buonocore qualche giorno dopo il decesso. Gli inquirenti dovranno accertare eventuali responsabilità, chiarire se quella tragedia avvenuta nei pressi dell’ospedale di Scafati poteva essere evitata o no, se è stato fatto tutto quanto era possibile fare per evitare che accadesse ciò che è accaduto.