«Ti amo follemente Amore mio, tu la parte migliore di me la felicità la mia casa...come farò cuore mio??? Sono vuota...sarò banale, ma il dolore è troppo grande. Dieci anni meravigliosi insieme, i più belli della mia vita. Piccolino mio...non doveva andare così,mi hai spezzato il cuore. Spero esista il paradiso Arrivederci Amore immenso. Riposa in pace Vienimi a prendere presto». Parole piene da amore quelle usate dalla compagna di Marcello Cardamone, il barman 46enne morto nella notte tra giovedì e venerdì, a causa di una caduta dal suo scooter mentre percorreva il ponte della Molina.
Per dare il suo ultimo saluto al compagno di vita Mariaelena Guidotti ha scelto le note della canzone Forever Young come lo stesso barman aveva più volte chiesto a colonna sonora del suo funerale.
«Marcello da lassù sarà una guida per i suoi figli - ha detto il parroco Giuseppe Nuschese - e saprà dare la forza ai suoi cari per andare avanti». Una tragica fatalità ha portato via dalla vita terrena Marcello. Una fatalità a cui i familiari e gli amici del barman cavese non sanno dare una spiegazione, ma che li porterà ad essere uniti nella preghiera per raggiungere la vita eterna. All’uscita del feretro anche i rappresentanti della Curva sud della Cavese Calcio che ha voluto salutare Marcello con una corona di fiori bianco blu. Marcello Cardamone da tutti gli addetti ai lavori era considerato uno, se no il migliore barman cavese. Ma non solo perche in tanti ricordano le sue doti umane: «Oggi Cava si è svegliata vuota e triste - dice un amico - Marcello era un ragazzo umile, gentile, sempre educato e sorridente sebbene avesse quello sguardo un po’ malinconico. Un amico capace di starti vicino anche e soprattutto nei momenti bui».
Sul versante delle indagini, sembrano confermate le prime ricostruzioni secondo le quali, Marcello Cardamone avrebbe perso il controllo del suo scooter 125 finendo prima contro un’auto in sosta e poi contro il marciapiede. Un impatto che gli avrebbe fatto volare via il casco di protezione, causandogli un trauma cranico rivelatosi fatale. Una dinamica che secondo alcuni metterebbe in risalto la pericolosità di quel tratto di strada, occupato da auto, ferme in sosta selvaggia.