Il presidente della commissione consiliare Bilancio, Fabio Polverino, non conferma né smentisce. Si limita a far sapere che ci sono accertamenti in corso da parte dell’ufficio ragioneria. Al centro della questione c’è l’appena approvato bilancio di previsione 2024-2026. La voce che circola a palazzo di città è che potrebbe essere necessario convocare a breve un’altra seduta del consiglio comunale per rimettere mano proprio al previsionale. Stando alle indiscrezioni, gli accertamenti riguarderebbero quella «discrasia», evidenziata dal consigliere di opposizione Roberto Celano, tra il bilancio e la nota integrativa e riguardante il disavanzo da coprire per l’esercizio 2024. Insomma, i consiglieri comunali potrebbero essere chiamati ad approvare una variazione di bilancio e riallineare così i due documenti. Secondo il capogruppo di Fi, mentre nella nota integrativa «il disavanzo presunto da coprire per l’esercizio 2024 risulta di 33.616.248,92» di euro, importo che terrebbe anche conto della quota di disavanzo non ripianata dell’esercizio precedente, nel bilancio «il disavanzo presunto da recuperare è inopinatamente pari a 25.196.984,16». La discussione, già alimentata da Celano attraverso una nota inviata ai revisori dei conti, era poi emersa nel corso del consiglio comunale del 26 marzo. Celano aveva fatto presente che nella nota integrativa «il disavanzo da coprire risulta di oltre 33milioni di euro» perché «ai 25 milioni da coprire si aggiunge anche la rata non coperta del 2023». Al contrario, «nel bilancio si parla solo di 25milioni. Gli altri 8 milioni non sono coperti». Polverino aveva liquidato la questione sostenendo che «la presunta discrasia» tra bilancio e nota integrativa fosse dovuta al fatto che «la nota riporta i dati al 27 febbraio». Dati «prudenziali», in cui mancano anche i circa 8milioni di euro in arrivo dal governo per l’adesione al Salva città. Dati che, a suo dire, si andranno a definire entro il 30 aprile con l’accertamento dei residui. A quanto pare, gli accertamenti in corso da parte dell’ufficio ragioneria riguarderebbero proprio questa questione. Ciò che resta da capire è se la discrasia può essere sanata senza fare ricorso a una nuova seduta del consiglio comunale o se, al contrario, è necessario che il bilancio torni al vaglio dei consiglieri. Si tratterebbe, in ogni caso, di una questione per lo più tecnica, che non modificherebbe nella sostanza i già fragili conti del Comune.
L’OPPOSIZIONE
Al netto di come andrà a finire, Celano non si arrende e segnala diverse incongruenze al Mef e alla Corte dei conti.
Sulla vicenda interviene anche il vice presidente di Noi Moderati alla Camera, Pino Bicchielli: «Se in queste ore si sta pensando di convocare un consiglio comunale in via d’urgenza siamo di fronte all’ennesimo atto sbagliato messo in campo, è il momento di assumersi le proprie responsabilità e ammettere gli errori commessi». E attacca Eva Avossa: «L’assessore già in consiglio comunale ha dimostrato di non essere in grado di chiarire in maniera limpida, precisa e puntuale la situazione attuale».