Il boss è al carcere duro, chiede di essere scarcerato per vedere le figlie

Il boss è al carcere duro, chiede di essere scarcerato per vedere le figlie
di Nicola Sorrentino
Sabato 12 Settembre 2015, 22:20 - Ultimo agg. 13 Settembre, 09:18
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Chiede di essere scarcerato per rivedere la prima figlia, che non vede da sei anni e per conoscere la seconda, ma il collegio del tribunale di Nocera Inferiore rigetta la sua istanza. Lui è Andrea De Vivo, figlio dello scomparso Aniello «o russ», che negli anni 90 veniva considerato elemento di spicco di un’organizzazione criminale radicata nella città di Pagani Oggi il figlio è in carcere, precisamente dal 6 novembre 2009: in primis per le dichiarazioni di un pentito inserite nell’inchiesta «Taurania Revenge», nella quale è accusato di aver gestito insieme ad altri il mercato della droga a Pagani. E poi, perché secondo l’Antimafia di Salerno, farebbe parte di quel braccio militare legato al clan camorristico Fezza - D’Auria. Di recente, nel mese di maggio 2014, Andrea De Vivo è stato sottoposto al regime del carcere duro previsto dall’articolo 41 bis, presso la casa circondariale de L’Aquila.

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