Bullismo all’elementare, a giudizio
4 maestre e il papà di un alunno

Bullismo all’elementare, a giudizio 4 maestre e il papà di un alunno
di Viviana De Vita
Mercoledì 28 Aprile 2021, 06:45 - Ultimo agg. 08:17
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Bullizzati, picchiati con calci e pugni e umiliati ogni giorno tra i banchi di scuola da due coetanei. Si è chiusa con un’assoluzione e cinque rinvii a giudizio l’udienza preliminare a carico di sei imputati coinvolti in una drammatica vicenda di bullismo consumatasi per un intero anno scolastico all’interno di una scuola elementare di Torrione.

La pronuncia è arrivata ieri quando il gup del tribunale di Salerno Francesco Guerra ha sciolto la riserva accogliendo in pieno la tesi rappresentata dalla Procura. Assoluzione perché il fatto non sussiste a carico dell’ex dirigente della scuola primaria accusata di maltrattamenti mediante condotte omissive in base a quanto disciplinato dall’articolo 40 del codice penale secondo cui «non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo».

Dovranno invece affrontare un processo per la stessa ipotesi di reato quattro maestre: il dibattimento prenderà il via il prossimo 7 luglio. Alla sbarra anche il padre del bullo che, alla stessa stregua delle maestre, non avrebbe impedito gli atti di violenza perpetrati dal figlio nei confronti dei compagni di classe. Se per le quattro maestre quindi si profila il processo, è invece la fine di un incubo per l’ex dirigente a carico della quale il gup non ha riscontrato alcuna «condotta gravemente omissiva». Il giudice, in otto pagine di motivazione, ripercorre la vicenda evidenziando tutti gli interventi dell’ex dirigente per tentare di risolvere la situazione dal 15 dicembre 2017 al 25 maggio 2018, epoca in cui si sono verificati gli episodi contestati dalla Procura. In questo lasso di tempo l’ex dirigente, a parere del gup, ha messo in campo tutti gli interventi per «tentare di prevenire e risolvere la problematica posta alla sua attenzione», facendo, si legge ancora nella motivazione della sentenza «tutto ciò che era nelle sue facoltà per cercare di risolvere la problematica».

L’ex dirigente convocò più volte l’intero team dei docenti deliberando con gli stessi di garantire un supporto nella classe in questione attraverso l’impiego in contemporanea di più maestre. Furono inoltre organizzati incontri con il minore ed i genitori e, infine, fu disposto il temporaneo collocamento del bullo in un’altra sezione. Sarà invece un processo a chiarire il ruolo delle maestre, rinviate tutte a giudizio, e a stabilire se davvero quegli episodi potevano essere evitati. Già ammessa l’istanza di citazione del Ministero dell’istruzione in qualità di responsabile civile: ciò significa che, in caso di condanna, dovrà essere proprio il Ministero a risarcire il danno alle famiglie rappresentate nel procedimento dagli avvocati Vincenzo Rispoli e Giovanni Del Grosso. I fatti, oggetto del procedimento, si riferiscono all’anno scolastico 2017/2018 quando tre minori di una quinta classe del plesso del quartiere Torrione, sarebbero divenuti vittime di due compagni.

Svariati gli episodi ricostruiti dal magistrato nel fascicolo: il più grave risale al 25 maggio 2018 quando uno dei tre ragazzini, durante le ore di lezione, fu aggredito dal baby bullo che, prima lo colpì con una ginocchiata colpendolo agli occhi e, poi, lo spinse violentemente a terra. Portato in ospedale dai genitori e dimesso con una prognosi di due giorni, al piccolo alunno fu riscontrato un trauma all’occhio destro e un trauma cranico. Ai pizzichi, alle ginocchiate, ai violenti spintoni e ai calci, seguivano le ritorsioni, le minacce e le ingiurie. I baby bulli rubavano la merenda ai loro compagni, gli rompevano gli astucci dei colori, gli scarabocchiavano i libri e li distraevano dalle lezioni.

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