Petina, il giallo del cadavere senza nome ritrovato nel 2018: «Potrebbe essere il corpo di nostro figlio scomparso»

Una famiglia pugliese si fa avanti e chiede informazioni alla Procura

Le scarpe indossate dal cadavere senza nome ritrovato a Petina
Le scarpe indossate dal cadavere senza nome ritrovato a Petina
di Pasquale Sorrentino
Giovedì 3 Agosto 2023, 05:35 - Ultimo agg. 08:50
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«Abbiamo chiesto alla Procura di Lagonegro delle fotografie a colori e alcuni elementi importanti da visionare per capire se il corpo del giovane trovato a Petina nel 2018 è quello di nostro figlio ma non ci sono arrivate risposte da febbraio». Attraverso l’avvocato Pasquale Pellegrini, la famiglia di un pugliese scomparso nel marzo 2017 ha fatto appello affinché la Procura lucana dia risposte per capire se si possono effettuare, successivamente al confronto con una foto a colori, altri esami per comparare le due identità: quella dello sconosciuto di Petina e quella dello scomparso pugliese. 

Ricordiamo che il 19 luglio del 2018 a Petina un biker di Caggiano, che stava facendo un’escursione sul monte Figliolo ha ritrovato il corpo privo di vita di un uomo. Il decesso era avvenuto per le ferite riportate nel volo di diverse decine di metri. Al fianco del corpo uno zaino. Alto 1,83, fisico atletico, con gli occhi scuri, i capelli scuri corti e ricci, la carnagione olivastra e un’età apparente di circa 30 anni, questa la descrizione fornita dagli inquirenti del cadavere, insieme a un identikit in bianco e nero del volto. I familiari dello scomparso pugliese hanno chiesto una foto a colori per avere maggiori elementi per capire se possa essere lui quel giovane ritrovato morto.

Sul cadavere non sono stati ritrovati documenti, cellulare o altri elementi utili a identificarlo, a parte uno zaino e gli abiti che indossava: una maglietta verde militare, pantaloni mimetici lunghi, scarpe da trekking. Questi elementi sono stati resi noti anche in seguito alle richieste dal parte del sindaco di Petina, Domenico d’Amato, in collaborazione con l’associazione Penelope.

Lo scomparso in questione si è allontanato volontariamente da casa, in provincia di Bari, nel marzo del 2017, e molte delle caratteristiche combaciano con quelle dello sconosciuto di Petina: dall’altezza, dall’età alla corporatura. Anche la pelle olivastra - che ha fatto pensare agli inquirenti che si trattasse di una persone di origini magrebine - risulterebbe compatibile con la pelle della persona scomparsa. «Abbiamo chiesto informazioni e di poter procedere con ulteriori richieste - hanno fatto sapere anche dall’associazione Penelope che si occupa di scomparsi in tutta Italia - ma non abbiamo avuto dalla Procura alcuna risposta dallo scorso febbraio. Secondo gli inquirenti lo sconosciuto di Petina si era tolto la vita e non c’erano segni di violenza sul suo corpo. Tuttavia ha sempre fatto dubitare sulla dinamica della tragedia l’assenza di veicoli in zona, considerando che per arrivare sul luogo dal quale si era lanciato occorreva camminare molto». Nei mesi scorsi è stata trovata un’auto nei pressi dell’area e si pensava potesse essere collegata allo sconosciuto. Si tratta di un veicolo rubato a Roma, pista che però pare sgonfiarsi. E infine occorre aggiungere che il corpo è stato tumulato a Petina.

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