Campagna, il sindaco Luongo sui carabinieri morti: «I nostri eroi silenziosi figli di questa comunità»

Il saluto delle istituzioni e della gente presso l'obitorio dell'ospedale di Eboli

Il prefetto Francesco Esposito e il colonnello Filippo Melchiorre
Il prefetto Francesco Esposito e il colonnello Filippo Melchiorre
di Margherita Siani
Lunedì 8 Aprile 2024, 06:55 - Ultimo agg. 07:55
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«Sono morti due figli di Campagna», il sindaco Biagio Luongo esprime il cordoglio più sincero dell’intera comunità dove i due carabinieri lavoravano. Lo facevano anche l’altra notte. E a Campagna la stazione dei carabinieri diventa il luogo nel quale dare l’ultimo saluto ai due ragazzi, con tanti mazzi di fiori lasciati dai cittadini. Il maresciallo Francesco Pastore e il carabiniere Francesco Ferraro sono giunti dinanzi alla caserma dall’obitorio di Eboli, salutati dal primo cittadino e dall’amministrazione comunale, dal Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, dal comandante provinciale dei carabinieri, Filippo Melchiorre, dal comandante della stazione di Campagna, Angelo Solimene, da tanti carabinieri loro colleghi e dai familiari che sono giunti dalla Puglia per riprendere i loro figli e portarli con sé.

Una cerimonia toccante e sentita accompagnata da un sentimento di profondo dolore e anche di rabbia, per la dinamica di una morte così assurda.

Il parroco ha benedetto i feretri, il primo giunto dopo le 14.30 e il secondo verso le 17, per quel saluto e quell’addio ad una terra nella quale lavoravano e alla quale si sentivano molto vicini. «Siamo costernati, affranti, come se avessimo perso due figli – dice il sindaco a nome dell’intera comunità – All’Arma va tutto il nostro cordoglio e alla famiglia un immenso abbraccio per due ragazzi che erano qui per garantire a noi tutti sicurezza e legalità». E ancora: «Sono due tra i nostri più cari figli di Campagna, eroi silenziosi ai quali tributiamo il nostro rispettoso e doveroso commiato».

E la comunità di Campagna ha partecipato a quel saluto a cui sono stati chiamati in una domenica di dolore e lacrime, con grande e commossa partecipazione. I genitori dei militari deceduti hanno ringraziato proprio per quell’affetto che hanno sentito forte da parte di ognuno. Il papà di Francesco Pastore è anch’egli un uomo dell’Arma dei carabinieri, in servizio alla Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo. Poi i feretri sono partiti. I funerali dei due giovani carabinieri si terranno domani, martedì, nei loro rispettivi paesi di origine, in Puglia.

Coinvolta anche una terza auto, con a bordo un uomo di rientro da Eboli, dove si era recato per aiutare la figlia in alcuni lavori di muratura in un’attività commerciale che stava aprendo. Un padre che aiutava sua figlia, anche lui ignaro viaggiatore che si è trovato sulla traiettoria di quella Range Rover bianca. E in rianimazione al Santa Maria della Speranza di Battipaglia. Ma il dolore si unisce alla ricerca del perché di una vera e propria strage.

L’altra auto coinvolta nell’incidente di sabato sera, il Suv bianco, era guidata da Nancy Liliano, una 31enne di Campagna, che abita nel centro storico, anche lei ferita non gravemente nello schianto. Con lei c’era anche una 18enne, anch’ella ferita. La 31enne è stata sottoposta ad esami tossicologici, che ora dovranno essere ripetuti e comparati. La donna, alcuni anni fa, è stata coinvolta in un traffico di droga - era il 2019 - insieme ad altri familiari. Una rete criminale che li univa alla ‘ndrangheta calabrese e che ha visto poi molte condanne, tra cui una condanna a tre anni per la donna e altre condanne per i familiari.

Un profilo quindi noto alle forze dell’ordine, che sono chiamate ora a districarsi nella particolare dinamica del tragico incidente. Al momento nessuna ipotesi, si aspetta di chiarire la dinamica e la velocità dei mezzi, eventuali imprudenze alla guida. Insomma, tutto è ancora da verificare. Le indagini, ricordiamo sono affidate alla polizia stradale.

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