Salerno, in 200mila invadono la città per le Luci d'artista nel giorno dell'Immacolata

Aperitivi, cuoppi, pranzi al ristorante: sul Corso si sentono accenti da tutta Italia

Turisti a Salerno per Luci d'artista
Turisti a Salerno per Luci d'artista
di Barbara Cangiano
Sabato 9 Dicembre 2023, 06:40 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 08:23
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Mattinata di sole, passeggiate, aperitivi a ritmo lento, qualche sguardo curioso lanciato verso una vetrina, tra il rumore di un trolley e quello di uno smartphone che suggerisce l’itinerario più veloce. Nel giorno dell’Immacolata Salerno si sveglia dolcemente ma pronta a prendere il ritmo, come il mezzogiorno di chi sa di dover fare serata e non ha voglia di accelerare. Alle 14 bar e ristoranti sono già stracolmi. Si lavora su due turni, alle volte tre: sguardi curiosi sui menù, voglia di sperimentare i prodotti del territorio. Alle 15, zaini in spalla, ci si mette in cammino e poco prima delle 16 via Mercanti e piazza Portanova sono già difficili da percorrere, nonostante le Luci siano ancora spente. I basolati raccolgono i dialetti di mezza Italia: c’è la Puglia, la Calabria, il Lazio, la Lombardia, il Veneto. E la provincia, dall’Agro alla Piana, che rincorre chioschi e dehor dove a qualsiasi ora è possibile assaggiare una frolla o un cuoppo, una pizza o le castagne arrostite tra un bicchiere di vino alla mescita e uno spritz improvvisato. L’aria da luna park c’è tutta prima delle 17, quando le installazioni luminose prendono vita, i bambini applaudono, i genitori si destreggiano alla meglio con cani e passeggini e le coppie sgomitano per conquistare un posto in prima fila sotto l’albero di piazza Portanova per un selfie. Sembra di sentire l’eco di Marino Moretti, la sua giostra ricoperta di un grande panno che dorme sotto la luna e sogna forse luci più vive e più pazzesche corse e una festa maggiore per l’anno che verrà. Intanto c’è il qui e ora e la giostra è partita. Nuovo giro, nuova corsa. 
I NUMERI
Tra chi arriva e chi scappa, saranno stati a occhio e croce in duecentomila, stando ai dati della security che monitora ogni centimetro del cuore antico della città, basandosi sugli ingressi contingentati alla Villa comunale e il faldone di fogli su cui sono appuntati i bus in arrivo: sessantadue ieri, altrettanti oggi. Il cuore antico della città è spaccato in due e non solo dal muro umano che di ora in ora si ingrossa. Lasciandosi alle spalle i Mercanti dove risuona White Christmas e i locali servono prosecco, si arriva a piazza largo Campo: qui la colonna sonora è patrimonio dei neomelodici, mentre banchetti improvvisati vendono quadretti e alici. Poco prima, la sosta obbligata è da Savastano, l’artigiano storico dei presepi. C’è fila all’esterno della sua bottega: «Sono sul mercato dal ventisei anni e devo dire con onestà che le Luci sono una salvezza. Il commercio è in flessione. Se non ci fosse questa manifestazione, saremmo veramente in condizioni disperate, quindi non posso che ringraziare l’amministrazione per tutto questo – dice tra un pacchetto e l’altro – Pastori e natività non attraggono più come un tempo, perché purtroppo si è persa la tradizione, ma calamite, gadget che raffigurano Salerno e cornetti vanno alla grande». Anche perché chi varca quella soglia sa bene che la tradizione va rispettata: il corno, per “funzionare”, deve pungere il palmo della mano sinistra e Savastano lo fa, personalmente, per ciascun cliente. 
LE VOCI
La Trattoria dei Mercanti, solo a pranzo, ha contato centoventi coperti: «C’è gente da ogni parte d’Italia e continuerà ad arrivare per tutto il week end. Questo ponte dell’Immacolata è andato alla grande – racconta Enzo Savani – In altri tempi ci sarebbe stato il deserto, invece la città è piena, viva e felice». Da Pantaleone c’è la ressa: all’ingresso si fa fatica a camminare, dentro è quasi impossibile sostare tra persone in attesa al bancone e golosi che mangiano alla buona una scazzetta o una fetta di Mont Blanc. «Avevo letto on line che questa era la pasticceria storica di Salerno e che non si poteva venire qui senza assaggiare un dolce – dice Luca Sangiuliano, pugliese – Le recensioni sono veritiere».

«Le Luci di quest’anno sono bellissime. Veniamo qui da otto anni e negli ultimi tempi eravamo rimaste piuttosto deluse - raccontano Maria e Angela, romane - Questa edizione invece è super. Le installazioni della Rotonda e del Corso sono veramente splendide». Ma le critiche non mancano: «A fronte di tanti visitatori bisognerebbe essere in grado di offrire adeguati servizi – sottolinea Enrico De Cicco, ristoratore – Mancano i parcheggi, il blocco di piazza Cavour è uno scandalo». Gli fa eco Rossella, commessa: «Hanno organizzato dei mercatini natalizi molto belli in piazza Sant’Agostino, ma nessuno ha pensato a dei wc pubblici».

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