Pontecagnano Faiano, figlio conteso: il padre lo porta via e sbalza la ex moglie in aria, a processo

Il racconto in aula di una vicina: il piccolo piangeva, voleva stare con la madre poi ho visto la donna sbalzata in aria

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
di Viviana De Vita
Venerdì 17 Novembre 2023, 06:15
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Era la mattina di Natale e lui – un bambino di soli 4 anni – voleva rimanere a casa con la mamma e i nonni e giocare con i regali appena scartati. Così quando arrivò il padre con cui il piccolo doveva trascorrere la festività del 25 dicembre, il bambino cominciò a fare i capricci. L’uomo lo caricò in auto e, incurante dell’ex moglie, che nel tentativo di calmare il figlio si era protesa con il busto all’interno dell’auto con la portiera ancora aperta, partì a tutto gas. La donna si aggrappò alla portiera del veicolo ma, a causa della velocità, perse la presa e si schiantò sull’asfalto priva di sensi. Era il 25 dicembre 2021 e in strada a quell’ora a Pontecagnano, c’erano alcune persone intente a scambiarsi auguri e pacchetti regalo. Furono loro, le prime, ad allertare il 118. Quell’episodio, che poteva trasformarsi in tragedia, è approdato ieri in un’aula di tribunale. A giudizio, davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Salerno (Presidente Caccavale), c’è A.D.L., 49 anni originario di Minori. L’uomo, assistito dall’avvocato Saverio Sapia, è accusato di lesioni gravi con l’aggravante di essere state perpetrate ai danni dell’ex moglie e davanti al figlio minorenne. Nel corso dell’udienza di ieri il drammatico episodio è stato ricostruito da una vicina di casa della donna che, quella mattina, ancora con le ciabatte ai piedi, era scesa nel cortile condominiale per fare gli auguri ad un’amica e si trovò ad assistere all’intera scena: dal momento in cui il piccolo fu caricato in auto dal padre, fino al procurato incidente e all’arrivo dei soccorsi. «Il bambino – ha spiegato la teste – piangeva perché voleva rimanere con la mamma. Il padre, incurante della situazione, lo prese con forza e lo caricò in auto. La signora cercò di calmare il figlio: così si protese in auto dal lato del guidatore. Il marito, però, incurante della circostanza, accelerò e partì. Ho visto la signora “planare” e schiantarsi sull’asfalto con la faccia rivolta verso il basso. Era a terra e non dava segni di vita. Il marito si fermò solo quando si rese conto che la situazione era critica. Il bambino piangeva: «Hai fatto volare mamma, mamma è morta, devi andare in gabbia”. Poi arrivarono i soccorsi e portarono la donna in ospedale».

Ieri, in aula, c’era anche il padre della vittima che, quella mattina, era in strada con lei e vide la figlia aggrapparsi alla portiera dell’auto e schiantarsi sull’asfalto.

Le dichiarazioni dell’uomo sono state acquisite dai giudici; l’udienza è stata aggiornata alla primavera prossima quando sarà chiamato a deporre l’imputato cui toccherà ricostruire la vicenda.

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