La piccola Arianna e la perizia che non c'è:
«Aiuti fermi e promesse disattese»

La piccola Arianna e la perizia che non c'è: «Aiuti fermi e promesse disattese»
di Petronilla Carillo
Mercoledì 21 Ottobre 2020, 06:45 - Ultimo agg. 12:54
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«La piccola Arianna è ancora in attesa che la Corte di Appello di Salerno, dopo aver sospeso il pagamento del risarcimento che le era dovuto da parte del Cardarelli, decida di incaricare un nuovo collegio peritale che rivaluti la condotta dei medici, già ampiamente censurata dai consulenti del Tribunale. Di qui la mia istanza di sollecito ai giudici del tribunale». L’avvocato Mario Cicchetti, difensore della piccola Arianna Manzo, la ragazzina «di legno» di Cava de’ Tirreni vittima di un presunto caso di malasanità quando era ancora neonata e che l’avrebbe resa tetraplegica, in una nota di sollecito depositata ieri chiede, a nome dei genitori, Eugenio Manzo e Matilde Memoli, «una rapida individuazione del collegio peritale extra distretto sanitario campano e al conseguente conferimento dell’incarico».

Quella di Arianna, difatti, è una corsa contro il tempo per consentire alla piccola di avere una esistenza decorosa e di poter accedere ad alcune terapie che potrebbero rallentare la sua malattia e tenerla di più in vita. «Anche il governatore della Campania ha disatteso i suoi impegni», chiosa il legale.

Impegni che in un primo momento erano di portare a termine una conciliazione con il Cardarelli, condannato in primo grado al risarcimento, poi di fornire l’assistenza sociale necessaria alla ragazzina.

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