Musica troppo alta, spara al suo vicino:
tra i due molte ostilità precedenti

Musica troppo alta, spara al suo vicino: tra i due molte ostilità precedenti
di Nicola Sorrentino
Sabato 12 Dicembre 2020, 06:30 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 10:40
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Vecchi rancori tra vicini di casa, che andavano avanti da mesi. C’è questo a fare da contesto all’arresto per tentato omicidio di Francesco Garzillo, 59 anni, dipendente della Nocera Multiservizi, società comunale impegnata nella gestione dei parcheggi e nella raccolta dei rifiuti. L’uomo è accusato di aver sparato a Francesco Canale, 58enne pregiudicato, noto per essere stato a cavallo tra gli anni 70 e 80 vicino ad ambienti criminali della Nco in città. La vittima ha rimediato una ferita all’intestino. Giovedì notte è stato operato in chirurgia, ma le sue condizioni restano critiche, con una prognosi al momento ancora riservata. 

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Sono avvenuti in via Borsellino, nei pressi del quartiere di Piedimonte. Stando ad una prima dinamica, ricostruita dai carabinieri del gruppo territoriale agli ordini del tenente colonnello Rosario di Gangi, Garzillo e Canale erano venuti alle mani, al culmine di un precedente litigio.

Alla vittima avrebbe dato fastidio il volume della musica troppo alto, in casa del vicino. Una circostanza che pare si fosse ripetuta più volte. Questo, avrebbe fatto da miccia a rancori personali che si protraevano da circa tre mesi, come minacce ma anche qualche precedente aggressione, ad oggi oggetto d’indagine. Al momento del fatto, i due erano in casa della vittima, dove l’indagato era sopraggiunto, impugnando una pistola. Un colpo all’intestino, poi la fuga. L’intervento dei carabinieri era stato sollecito da alcuni condomini.

L’indagine è condotta dal sostituto procuratore Angelo Rubano. Prima di essere raggiunto in casa, Garzillo si sarebbe disfatto della pistola, lanciandola nelle acque del Solofrana. Ieri mattina, gli uomini del Nucleo alpino fluviale dei vigili del fuoco sono stati impegnati per ore alla ricerca dell’arma, concentrando l’attenzione lungo la parte del torrente che attraversa via Pucci. Le ricerche sono risultate, tuttavia, difficili per le pessime condizioni del tempo. Francesco Garzillo è stato poi trasferito in carcere, mentre gli uomini della scientifica hanno effettuato una serie di rilievi di natura tecnica, sequestrando materiale probatorio. Sentito in tarda nottata dal pm, l’uomo ha ricostruito quanto accaduto, raccontando del clima ostile tra lui e la vittima.

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