Sos dall'ospedale di Cava dopo il blitz del comitato

Procedono a rilento i lavori al pronto soccorso: «Medici costretti a operare in spazi troppo stretti». A rischio l’emergenza tra primo intervento e 118 ma anche l’ordinario e le operazioni programmate

Il comitato davanti all'ospedale di Cava de' Tirreni
Il comitato davanti all'ospedale di Cava de' Tirreni
di Simona Chiariello
Mercoledì 14 Giugno 2023, 07:00
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Lavori fermi e spazi ristretti al pronto soccorso, medici costretti a riempire buchi in altri reparti e il rischio per gli utenti di vedere bloccate gli interventi. Blitz ieri mattina del rappresentanti del Comitato ospedale Santa Maria dell’Olmo e Costa D’Amalfi al presidio ospedaliero di Cava de' Tirreni per incontrare gli operatori sanitari e raccogliere i problemi reali della sanità cavese.

«Nei giorni scorsi - ha spiegato Alfredo Senatore del Comitato - abbiamo segnalato criticità in particolare per il pronto soccorso, chirurgia e ortopedia. Ci siamo recati presso il nosocomio per sincerarci della situazione. Purtroppo non è delle migliori. Ci siamo interfacciati con chi lavora sul campo. Medici costretti ad andare a ricoprire buchi in reparti di cui non hanno competenze.

Sono a rischio gli interventi programmati». 

I lavori del pronto soccorso vanno a rilento e gli operatori devono lavorare in spazi strettissimi e affollati. Chi paga le conseguenze sono i cittadini che devono attendere. Attenzione anche alla situazione critica del 118 dove le carenze di camici bianchi ed infermieri creano enormi disagi fino alla chiusura anche per 24 della postazione in città. «Per non parlare del 118, dove la mancanza di autoambulanze e personale a bordo fanno rischiare la chiusura. Si approssima l’estate e si sa che purtroppo in questo periodo gli accessi aumentano». I rappresentanti civici pongono domande ai dirigenti: «L’azienda ospedaliera ha indetto un concorso per medici e infermieri che riguarda tutta la rete aziendale. Ci chiediamo cosa succederà se questo concorso verrà disertato visto che nei pronto soccorso nessuno vuole andarci. L’azienda come si organizzerà? Sappiamo bene che la situazione è generale ma è d’obbligo chiedersi del futuro del nostro ospedale». I cittadini vogliono chiarezza sui concorsi per primari che non vengono nominati. L’appello è rivolto alla dirigenza dall’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona ma anche agli amministratori e politici locali. Nei giorni scorsi gli stessi operatori sanitari del Santa Maria dell’Olmo avevano paventato il rischio di possibili disservizi nella stagione estiva, complice trasferimenti, pensionamenti e ferie. Problemi che, combinati alle carenze croniche di personale, rende difficoltosa, se non addirittura impossibile, la copertura dei turni. Il timore è il blocco delle operazioni di elezione e la riduzione dell’attività operatorie alle sole emergenze. Prima che ciò accada, cittadini e sanitari lanciano l’allarme. Si spera che qualcuno ascolti le richieste e soprattutto trovi delle soluzioni.

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