Pnrr, Cava de' Tirreni da record: il palazzetto dello sport in costruzione da 40 anni

«Il Pnrr rischia di essere l'ennesima occasione mancata per lo sviluppo del territorio»

Il palasport di Cava de' Tirreni
Il palasport di Cava de' Tirreni
di Valentino Di Domenico
Venerdì 31 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17:00
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«Il Pnrr rischia di essere l'ennesima occasione mancata per lo sviluppo del territorio». È questo il grido d'allarme che si leva anche dal salernitano, ed in particolare da Cava de' Tirreni, secondo centro della provincia per numero di abitanti, che punta sui fondi del Next Generation Eu per completare alcune importanti opere pubbliche. Il monumento alle incompiute per eccellenza nella città metelliana si chiama Palazzetto dello Sport. La costruzione dell'impianto sportivo che doveva essere un fiore all'occhiello di quella che un tempo era la «piccola Svizzera» è cominciata a metà degli anni '80. Un'opera nata male e proseguita peggio, poiché, dopo aver speso miliardi di lire, venne appurato che la struttura presentava diversi errori di progettazione, a cominciare dagli spalti e dal rettangolo di gioco, ormai non più idoneo per gare ufficiali.

Nel frattempo, però, sul finire degli anni '90 sono stati spesi ulteriori miliardi di lire per realizzare la copertura in legno lamellare, prima di cadere nel dimenticatoio ed essere abbandonato al suo triste destino. Il completamento dell'ex Palazzetto dello Sport, al centro di ogni campagna elettorale, è uno degli obiettivi strategici dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Servalli, Pd, che sin dall'inizio della prima consiliatura cominciata nel 2015 ha avviato tutte le procedure per riconsegnare a Cava un'opera abbandonata da circa trent'anni e farla diventare un polo di attrazione e di sviluppo economico, trasformandolo in Pala Eventi.

Un'operazione che fino ad oggi non è andata a buon fine. 

Ora, per completare l'opera, l'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello di intercettare un finanziamento di 6,8 milioni di euro che rientra nell'ambito del Contratto Istituzionale di Sviluppo denominato Grande Salerno, promosso da Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione Territoriale nel governo guidato da Mario Draghi. Con questo finanziamento, il Comune di Cava de' Tirreni avrebbe la possibilità di liberare oltre 4 milioni di euro, ottenuti con un mutuo del programma Jessica, che potrebbero essere spesi per altre finalità. Ad oggi, però, il progetto Grande Salerno è in stand by. L'istruttoria tecnica si è conclusa a fine settembre 2022 per dare avvio alla fase di concertazione con le amministrazioni invitate a partecipare al tavolo e con una previsione di impegno a valere sul Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020 di 250 milioni di euro per un totale complessivo di 225 proposte avanzate da 140 comuni salernitani, intenzionati a rafforzarsi negli ambiti indicati dal Cis, cioè turismo e mobilità sostenibile, cultura e natura, inclusione e innovazione sociale. La road map prevedeva, dopo la valutazione delle proposte progettuali da parte dell'Agenzia per la coesione territoriale e di Invitalia, la condivisione e la sottoscrizione della bozza di contratto istituzionale entro ottobre 2022 e la proposta di delibera Cipess per il finanziamento definitivo degli interventi ammessi entro il mese di novembre 2022. Ad oggi è ancora tutto fermo.

La preoccupazione degli amministratori locali è che il governo Meloni intenda dirottare altrove questi fondi. Anche il destino dell'ex Palazzetto dello Sport di Cava de' Tirreni resta un'incognita. «Il Pala Eventi - dichiara il vicesindaco Nunzio Senatore - rappresenta uno dei nostri principali obiettivi. Cercheremo in tutti i modi di dare alla città una struttura che possa far rivivere, anche se con dimensioni diverse, i fasti della stagione dei concerti degli anni 80 e 90».

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Il primo cittadino Vincenzo Servalli, in queste ore impegnato a Pisa al XIX Congresso nazionale di Ali - Autonomie Locali Italiane che ha proprio le problematiche relative al Pnrr al centro del dibattito, nelle scorse settimane ha avuto diversi incontri istituzionali, l'ultimo sabato scorso con il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, per tenere alta l'attenzione sul Cis Grande Salerno. «Gli amministratori locali - ha spiegato Servalli - sono preoccupati per le difficoltà che i Comuni hanno a realizzare tutti gli interventi entro il 2026, per un investimento totale di 166 miliardi di euro, a causa della burocrazia asfissiante». 

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