Giorgia, suicida sotto il treno: il giorno prima
l'incontro con la famiglia di Antonio

Giorgia, suicida sotto il treno: il giorno prima l'incontro con la famiglia di Antonio
di Carmela Santi
Lunedì 28 Ottobre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 13:10
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«Non ce la faccio più a vivere, devo andare da lui, devo andare a fargli compagnia». Le parole che Giorgia ripeteva da due mesi. Dopo il suicidio del fidanzato Antonio non aveva più voglia di vivere. «Ci eravamo resi conto che stava male - racconta il nonno Pietro Carracino - ma non avremmo mai immaginato che potesse arrivare a togliersi la vita. Abbiamo cercato di aiutarla, i genitori l’hanno portata anche da una psicologa. Le stavamo tutti vicino. Ora non c’è più». È distrutto dal dolore nonno Pietro. Giorgia la seconda di sette nipoti l’ha praticamente cresciuta. Viveva nella sua stessa palazzina. «Era una brava ragazza - racconta il nonno - insieme al fratello ci hanno regalato tante gioie. È cambiata dopo la morte del fidanzato».

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In pochi sapevano della storia tra Giorgia e Antonio. Gli stessi familiari ne sapevano poco. Poi il dramma di Antonio. Quando il 22enne si è tolto la vita, sparandosi al poligono di Eboli, ha lasciato una lettera chiedendo alla famiglia di far arrivare a Giorgia alcuni suoi oggetti personali tra cui una collanina. Giorgia giovedì, il giorno prima del suicidio, ha restituito la collanina e gli altri oggetti alla famiglia di Antonio: «Sono vostri - avrebbe detto - non mi servono più». La quindicenne aveva già in programma di togliersi la vita. Venerdì è arrivata alla stazione intorno alla 12, tre ore dopo si è tolta la vita. Si è sdraiata sui binari ed ha tardi l’arrivo del treno. Una scena straziante documentata dalle telecamere. «Ho chiesto alla polizia ferroviaria se qualcuno avesse potuto spingerla - racconta il nonno - mi ha detto di no. Nelle immagini si vede chiaramente quale era la sua volontà».

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Giorgia studentessa dell’istituto tecnico Cenni a Vallo un paio di giorni a settimana raggiungeva Agropoli per frequentare la scuola di estetista. Sotto choc i compagni di scuola. «Ciao Giorgia e scusaci se non siamo riusciti a lenire il tuo disagio». Il messaggio di uno dei docenti del Cenni. Il suo banco nella classe seconda A da questa mattina sarà vuoto. Un vuoto incolmabile che la quindicenne ha lasciato tra i suoi compagni di classe e fra quanto la conoscevano. Nelle parole del professore di educazione fisica il dolore, la rabbia, la sofferenza per una vita spezzata in pochi secondi. I docenti e i compagni della sua classe non avevano notato nulla che potesse far pensare ad un simile gesto. «La ragazza - dice il preside Cosimo Petraglia - fino a pochi giorni fa ha frequentato regolarmente le lezioni. Solo negli ultimi giorni si era assentata, forse voleva lasciare per un corso professionale. Resta il fatto che si resta sgomenti e ci si interroga sul perchè una ragazza di 15 anni arrivi a compiere un simile gesto». Questa mattina alle 10 a Pollica i funerali nella Chiesa madre del paese.

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