Il calvario della brasiliana a Salerno, dall’amore alle botte dell’ex: «Ora ridatemi mio figlio»

La drammatica testimonianza ai giudici: «Mi ha mentito, picchiato e tolto il piccolo». La ragazza è anche imputata per l’assegno non versato e per una lite con i genitori di lui

La Cittadella giudiziaria di Salerno
La Cittadella giudiziaria di Salerno
di Viviana De Vita
Mercoledì 10 Maggio 2023, 07:00
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Si erano conosciuti su Facebook quando lei era ancora minorenne: quell’amicizia a distanza si trasformò ben presto in qualcosa di più. Così, lei, una giovane e bella brasiliana che a Rio lavorava e studiava, appena raggiunta la maggiore età decise di lasciare la sua terra e la sua famiglia per amore. Era il 2016: la sua nuova vita è cominciata a Salerno ma la favola si è presto trasformata in un incubo. Lui, 47 anni, non era il principe azzurro: la giovane brasiliana, che oggi ha 30 anni, era incinta quando, per la prima volta, si accorse che l’uomo la tradiva. Poco dopo il parto, quando il bambino aveva solo pochi mesi, la ragazza scoprì che il 47enne era sposato, separato e aveva anche una figlia nonostante le avesse sempre giurato di essere single. Da lì l’inizio di un inferno: non appena la ragazza chiese spiegazioni al compagno, lui cominciò ad essere aggressivo e la picchiò facendola cadere a terra con il bambino in braccio. Un calvario conclusosi nel peggiore dei modi: la ragazza nel 2021 ha perso il figlio che, affidato dal tribunale civile in maniera esclusiva al padre, vive di fatto con la nonna paterna e lo zio tossicodipendente in seguito ad un procedimento di cui la giovane brasiliana, assistita dall’avvocato Valentina Restaino, sostiene di non essere nemmeno a conoscenza. Il padre del bambino, assistito dall’avvocato Lorenzo Spadafora, avrebbe fatto recapitare il ricorso presso la residenza anagrafica dell’ex ben consapevole che la stessa si era trasferita. 

La donna, ignara del procedimento e del successivo provvedimento del giudice, consegnò il bambino all’uomo che voleva trascorrere con il figlio la festività dell’Epifania. Era il 6 gennaio 2021: da allora, lui, non gliel’ha più restituito. Sono stati i carabinieri, in seguito alla denuncia della donna per sottrazione di minore, a mostrarle quel provvedimento che disponeva l’affido esclusivo del bambino al padre e imponeva alla donna - ignara - di versare 150 euro al mese per il mantenimento del figlio. Ma non è finita qui perché la ragazza è ora imputata per non aver mai versato quell’assegno di mantenimento e perché volendo a tutti i costi riavere il proprio bambino, quando ancora non sapeva della decisione dei giudici, si introdusse a casa dei suoceri pretendendo di prendere con sé il figlio. Ne nacque una violenta lite per la quale, ora, sia la donna che i nonni paterni sono finiti in un’aula di tribunale con le accuse di lesioni. Ieri, davanti ai giudici della terza sezione penale, la ragazza è stata chiamata a deporre nella doppia veste di parte civile e imputata. Nel procedimento è ovviamente imputato anche il padre del bambino che risponde di maltrattamenti nei confronti dell’ex (l’accusa è aggravata perché le condotte sono avvenute davanti al piccolo) e di aver violato la regolamentazione del diritto di visita impedendo alla donna di vedere il figlio. 

Drammatica la testimonianza resa ieri dalla ragazza davanti ai giudici della terza sezione penale: «In Brasile non mi mancava niente. Ero felice: sono venuta qui unicamente per amore ma i miei valori etici mi impongono di non continuare a vivere con un uomo che mi ha sempre mentito. Ricordo che quando ho scoperto che era sposato, litigammo. Eravamo in auto: lui mi picchiò e mi fece uscire dalla macchina. Faceva freddo: io non ero abituata al freddo. Ricordo ancora che la prima volta che ho visto la neve mi fece impressione. Nel mio paese ero amata, ho lasciato tutto ma lui non era quello che credevo: mi ha umiliata, mi ha picchiata e mi ha tolto mio figlio, la mia unica ragione di vita». L’udienza è stata aggiornata al prossimo luglio quando terminerà l’esame della ragazza sul cui capo pende una nuova tegola giudiziaria: in seguito alla complessa vicenda, al tribunale per i minorenni è scattato un procedimento per vagliare la capacità di entrambi i genitori che potrebbero rischiare di perdere il bambino. 

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