Salerno, dal bullismo in classe ai servizi socialmente utili: in 50 hanno già fatto il percorso

Diverse scuole di Salerno hanno avviato il servizio socialmente utile per i propri studenti-bulli

Alcuni bulli in azione
Alcuni bulli in azione
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 7 Agosto 2023, 06:05 - Ultimo agg. 08:27
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Bulli alle mense dei poveri, in ospizi oppure impiegati nelle pulizie. Dal prossimo settembre scatta il giro di vite a scuola contro il bullismo che prevede profonde modifiche sul voto in condotta e sulle conseguenze che avrà sugli studenti. Ma a Salerno la misura è stata adottata già per 50 ragazzi poco adusi alla regole scolastiche che nel corso del recente anno scolastico hanno usato violenza contro compagni di classe, fumato nei bagni della scuola o commesso atti vandalici. Una stretta adottata dai presidi salernitani pronta ad essere rafforzata grazie alle misure annunciate dal ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara. «Perfettamente d’accordo e del resto lo prevede già lo statuto degli studenti – dichiara Claudio Naddeo, presidente provinciale Associazione nazionale presidi nonché rettore del Convitto Tasso Trani di Salerno - Al Convitto, di intesa con i genitori, sono stati utilizzati in cucina in affiancamento al personale per allestimento della sala mensa. Lo stesso al Trani con servizi in palestra con osservazione dei collaboratori. Si pone solo il problema della sorveglianza. Stipulando anche convenzioni specifiche con associazioni esterne». 


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Nel Salernitano già 50 ragazzi sono stati impiegati in lavori socialmente utili. Tra questi allievi delle superiori violenti con compagni di classe e minacciosi con professori. «La violenza nelle scuole è purtroppo sempre più diffusa - interviene Enzo Pastore, segretario provinciale Cisl scuola Salerno, a sostegno dei docenti nostrani - Bullismo, atti vandalici, scontri con gli insegnanti. Un disagio sempre più crescente che va dalla scuola primaria fino a quella superiore. Superficialità e noncuranza se non, addirittura, un sostegno indistinto e indeterminato alle azioni dei figli: i genitori declassano gli atti gravissimi compiuti dagli studenti a ragazzate». Al liceo Alfano I la preside Elisabetta Barone ha “punito” i bulli e i ragazzi intemperanti con misure che sono in linea con quelle che il ministero vuole intensificare da settembre. «È dal 2007 – dice Barone - che ho quasi sempre adottato il criterio dell’irrogazione di una sanzione che aiutasse lo studente a comprendere che la trasgressione o il reato procurano danno alla comunità e pertanto va riparato offrendo un servizio che contribuisca al benessere della comunità. Per questo – aggiunge Barone - ho sempre suggerito, coinvolgendo i genitori, sanzioni che vedessero coinvolti gli studenti in attività di servizio presso comunità che si prendono cura dei più deboli come ospizio, mensa dei poveri, Anfass e similari. Tutti alla fine dell’esperienza mi hanno ringraziato per le emozioni vissute». Anche all’Istituto Galileo Galilei di Salerno sono previsti anche per l’anno prossimo misure di sanzioni alternative. «Il nostro regolamento di istituto – dichiara il preside Emiliano Barbuto - già prevede la possibilità di convertire l’allontanamento dalla comunità scolastica in attività alternative a favore della scuola. Ad esempio gli alunni si adoperano per la biblioteca». Più scettici alcuni presidi sull’adozione dell’applicazione dei lavori socialmente utili ai ragazzi scalmanati e violenti. «La scuola non può sostituirsi ad un tribunale dei minori comminando pene vere e proprie – dichiara Carmela Santarcangelo, preside da settembre dell’Istituto Profagri e fino al 31 agosto alla guida del liceo Tasso - Le attività a favore della comunità scolastica sono sufficienti». «Credo che non basti inventarsi questa storia dei lavori socialmente utili solo per evitare una sospensione – rimarca Ornella Pellegrino, preside dell’Alberghiero Virtuoso - Se veramente vogliamo evitare situazioni di bullismo o atteggiamenti violenti occorre lavorare sulle famiglie ed insieme alle famiglie, poi mettere a sistema delle strategie che durino tutto l’anno.

Stiamo già lavorando sull’autostima che è uno dei fattori critici dei nostri alunni».

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