Salerno, il saluto del prefetto Russo: «Lascio una bella città che vorrei un po' più pulita»

Nuovo incarico a Bari: "Vado via con un sorriso". Il successore Esposito si insedia lunedì

Il prefetto Francesco Russo
Il prefetto Francesco Russo
di Angela Trocini
Giovedì 28 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo agg. 20:06
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«Lascio una bella città che ha bisogno, però, di cure continue. Attenzioni quotidiane. E da cittadino la vorrei un po’ più pulita». Il prefetto Francesco Russo, dopo cinque anni dal suo arrivo a capo del palazzo di Governo della nostra provincia, andrà a svolgere le funzioni di prefetto a Bari. Al suo posto, da lunedì, arriverà il successore Francesco Esposito.

Ed è un commiato accorato e commosso quello di Francesco Russo consapevole che un pezzo del suo cuore «resterà qui con voi», come ha scritto nella lettera che ha indirizzato a cittadini e cittadine e rappresentanti delle istituzioni salernitane, ricordando con orgoglio il periodo «intenso ed appassionato trascorso in questa splendida terra tanto da sentire di far parte a pieno titolo di questa comunità». Russo, incontrando ieri pomeriggio la stampa a Palazzo di Governo, ha promesso di tornare: «Ormai mi sento cittadino di questa terra ed avrò tante occasioni per farlo, come andare dal dentista, venire a trovare amici, familiari.

E verrò a salutare anche il mio successore, che sono sicuro farà bene». 

Molte sono state le criticità registrate in questi anni, prima fra tutte l’emergenza pandemica «con la responsabilità di attuare le decisioni governative e di vigilare sulla loro applicazione in modo rigoroso, ma attento ai bisogni e alle difficoltà di ciascuno. E per far fronte allo tsunami creato dal virus, abbiamo mobilitato tutte le energie, le risorse e tutti i cittadini si sono uniti per salvaguardare il bene comune» ha ricordato il prefetto Russo che non ha nascosto come per tutte le emergenze registrare sul territorio, sempre più caratterizzato da fenomeni globali come appunto la pandemia, ma anche la guerra, la crisi energetica e i cambiamenti climatici fino ad arrivare ai fenomeni migratori, «le istituzioni e la società civile salernitana hanno dato una risposta compatta e positiva».

Un pensiero il prefetto lo rivolge al mondo della scuola: «Rappresenta uno degli asset migliori di questa provincia dove ho riscontrato una complessiva buona educazione. È vero che si sta registrando il fenomeno della malamovida, ma abbiamo gettato le basi per realizzare azioni di contrasto a 360 gradi. Progetto che sono sicuro andrà avanti. Il disagio giovanile non è una partita facile e la chiusura delle scuole, per il Covid, adottata a volte con provvedimenti affrettati, ha inciso molto sulla socializzazione che è un fattore imprescindibile per i nostri giovani che devono essere attenzionati molto». Del resto la sicurezza è una partita sempre aperta: «Bisogna tenere sempre alta la guardia e il nostro lavoro non si ferma mai perché ci sono problematiche da risolvere quotidianamente. E per quanto riguarda la sicurezza dei territori, e non mi riferisco solo ai fenomeni criminali, ma anche all’emergenza di protezione civile, ci sono capitoli ancora da scrivere. Ma devo dire di aver sempre avuto la massima disponibilità da parte degli enti locali per ovviare alle criticità».

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Non poteva mancare un cenno ai migranti, ai numerosi sbarchi che si sono susseguiti a Salerno: «È stata una gestione partecipata ed efficace, dal controllo sanitario all’aspetto umanitario, all’identificazione, che ha coinvolto tutte le istituzioni e non solo» e parlando di ciò ricorda il progetto che coinvolge il Cilento «che non ha solo spiagge meravigliose, ma anche un entroterra che non bisogna spopolare, depauperando il tessuto sociale. Ebbene agli stranieri con regolare permesso di soggiorno e che vivono da anni sul territorio, si può dare una prospettiva di vita che dia una spinta all’economia locale trasformando l’accoglienza in integrazione e lavoro». Come ricorderà gli anni trascorsi a Salerno? «Con un sorriso». 

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