Salerno, imbrattata la chiesa di Santa Sofia: denunciata una 14enne e segnalate le amiche

La giovane individuata grazie alle telecamere

Lo sfregio sul muro della chiesa di Santa Sofia
Lo sfregio sul muro della chiesa di Santa Sofia
di Barbara Cangiano
Sabato 16 Marzo 2024, 05:25 - Ultimo agg. 19:31
4 Minuti di Lettura

«Matteo, ti amo: non c’è fine per chi si appartiene». La dichiarazione d’amore lasciata una domenica notte, insieme ad altre scritte, sulla facciata esterna della chiesa di Santa Sofia, in largo Abate Conforti, è costata cara a una quattordicenne finita, insieme ad altre tre coetanee, nel mirino degli agenti della polizia municipale. Gli spray che avevano imbrattato l’edificio situato nel cuore del centro storico, avevano fatto subito il giro del web, sollevando indignazione da parte dei residenti e non solo, per l’ennesimo sfregio a un bene di pregio storico-artistico. Alla fine, i vigili urbani sono riusciti a risalire all’autrice del gesto che, “armata” di bombolette spray e, con la complicità di un gruppo di amiche, aveva deciso di manifestare così i suoi sentimenti, senza mettere in conto la presenza delle telecamere di videosorveglianza installate in zona, i cui filmati sono stati passati al setaccio dagli uomini della polizia municipale guidati dal comandante Rosario Battipaglia e dal capitano Mario Elia.

I vigili hanno immediatamente trasmesso l’esito delle indagini alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori, denunciando la quattordicenne e segnalando le altre del gruppo. «La collaborazione con il Tribunale è stata preziosa – spiega Battipaglia – I nostri uomini hanno fatto un ottimo lavoro e questo conferma l’importanza delle telecamere che sono state preziose per risalire a chi aveva imbrattato Santa Sofia».

Un gesto che non è una semplice bravata, ricorda l’assessore comunale alla Sicurezza Claudio Tringali: «Dispiace che siano coinvolti dei minori, ma purtroppo devono rendersi conto che non sono sciocchezze, perché gli edifici di pregio vanno tutelati in quanto sono testimoni del tempo e raccontano la storia della nostra città.

Serve rispetto, non solo per le cose e i luoghi, ma anche per le persone – insiste – Più volte, infatti, abbiamo ricevuto segnalazioni da parte degli abitanti di largo Abate Conforti che lamentavano la presenza di gruppi di ragazzini intenti a giocare a pallone sulle scalinate della chiesa, a tutte le ore del giorno e della notte. Senza considerare il problema degli schiamazzi legati a una movida che non sa tenere conto delle regole».

Tringali ricorda poi che quella che potrebbe essere considerata una bravata ormai non lo è più neppure in termini di legge: «Il nuovo Governo ha inasprito le pene. Danneggiare edifici storici comporta non più solo una contravvenzione, in quanto l’atto è considerato a tutti gli effetti un delitto». In termini educativi, «situazioni come queste devono far comprendere a tutti, in particolare ai più giovani, che i beni comuni vanno salvaguardati e con essi il diritto alla pace e al riposo di chi abita in alcuni quartieri della città – continua – Nonostante le critiche che ci sono state mosse, il sistema di videosorveglianza ha dimostrato di funzionare bene e di essere particolarmente utile per il buon esito delle indagini condotte dagli uomini della nostra polizia municipale. A nessuno piace sanzionare, in particolare chi è molto giovane e ancora inesperto, ma se certe cose non si comprendono allora sono indispensabili le maniere forti. Mi auguro che questo sia di lezione per tanti altri». Soddisfatti anche residenti e comitati che avevano chiesto un intervento puntuale delle forze dell’ordine in un’area del cuore antico della città dove, più volte in passato, si sono verificate risse. «I controlli ci sono e saranno anche potenziati – assicura l’assessore – ma occorre che i cittadini imparino a rispettare le regole».

© RIPRODUZIONE RISERVATA