Sarno, spari sotto casa della ex: «Ero stressato». Resta in carcere

Il 49enne al giudice: avevo difficoltà lavorative

Il Tribunale di Nocera Inferiore
Il Tribunale di Nocera Inferiore
di Nicola Sorrentino
Sabato 1 Aprile 2023, 04:25 - Ultimo agg. 07:19
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Resta in carcere il 49enne di Sarno che, giorni fa, sparò a scopo intimidatorio nei pressi di casa della compagna convivente, non accettando la fine della relazione sentimentale. 

L’uomo è comparso ieri dinanzi al gip, per l’interrogatorio previsto per l’udienza di convalida dopo il fermo d’indiziato emesso dalla procura di Nocera Inferiore. Per il giudice va confermata la massima misura cautelare, in ragione alla gravità di quanto accaduto.

Domenica scorsa l’uomo prese un fucile e uscì di casa. Dopo poco contattò la compagna convivente, addebitandole colpe se gli fosse accaduto qualcosa. Dopo poco, con una nuova telefonata, l’aveva minacciata promettendo «una strage». A quel punto avrebbe esploso un colpo con l’arma da fuoco, fingendo di allontanarsi per poi tornare e sparare una seconda volta. Voleva che la donna si affacciasse dal balcone. Uno dei proiettili danneggiò un’auto in sosta, di proprietà di un vicino di casa. I carabinieri della stazione, giunti sul posto per i rilievi, trovarono l’uomo dopo due giorni nella sala d’attesa dell’ospedale di Sarno. L’indagato avrebbe tentato di allontanarsi ma fu fermato dai militari. Risponde di stalking ma anche del possesso di un’arma da fuoco.

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Il 49enne ha fornito spontanee dichiarazioni al giudice, confermando quanto fatto e riconducendo il tutto ad una condizione personale di forte stress.

Ha raccontato di difficoltà lavorative e di natura fisica, diventate oggetto di discussioni con la compagna, che avrebbe maturato l’idea di interrompere la relazione. Ha precisato di non aver mai voluto far del male alla donna, verso la quale si sente ancora legato. Infine, ha spiegato di aver collaborato con i carabinieri per il ritrovamento del fucile.

La dinamica di quanto accaduto era stata ricostruita dai militari grazie alla denuncia della donna, che aveva trovato riscontro in una serie di video acquisiti dagli inquirenti, nella fase dell’indagine e in quella di ricerca dell’indiziato. La difesa dell’indagato potrà fare ora ricorso al tribunale del Riesame, per contrastare le accuse mosse.

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