Seicento firme all’arcivescovo
«Non rimuova il prete ballerino»

Seicento firme all’arcivescovo «Non rimuova il prete ballerino»
di ​Margherita Siani
Domenica 7 Agosto 2016, 06:45 - Ultimo agg. 09:37
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RICIGLIANO - Don Cesare non deve andare via. In seicento lo chiedono alla Curia salernitana. In seicento gridano il no alla sua rimozione dalla parrocchia di San Pietro Apostolo, a Ricigliano. Se in un piccolo centro si sostituiscono tre, quattro parroci in cinque anni, qualcosa di certo non va. Nei preti che arrivano? Forse no. Magari si dovrebbe approfondire un tantino la questione. Eppure a Ricigliano, piccola comunità ai confini con la Lucania, questo accade.

L’ultima è toccata a don Cesare, parroco ecuadoregno che ha persino fatto scomodare la tecnologia per «smascherare» le sue negligenze. Quali? Va a ballare. E infatti adora il ballo al punto da aver aperto una scuola di ballo in paese, anche molto frequentata. Gioca a pallone. E infatti ha messo su una piccola scuola calcio parrocchiale, con tanti bambini e ragazzini che la frequentano, organizzando momenti di aggregazione, tornei anche con i Comuni vicini. Ama la corsa. E quindi arriva in chiesa per dire messa un po’ stanco, a detta di qualcuno. 
Se tutto questo si trasforma in video ed sms che giungono in Curia ad ogni ora del giorno, della sera ed anche della notte, apriti cielo! E così, per colpa degli occhi di pochi, i più ne devono subire le conseguenze. Dopo solo un anno, don Cesare è stato rimosso dal suo incarico. E così i cittadini, dopo aver scritto una lettera al vescovo, dopo incontri riservati per scongiurare la rimozione del parroco, ecco l’ultima spiaggia, una petizione popolare attraverso la quale i cittadini chiedono di lasciare lì il parroco. 

Chi rema contro? Certamente in pochi, se in seicento dicono e chiedono di volere don Cesare a Ricigliano. Qui gli abitanti, infatti, sono poco più di mille, ma solo sulla carta. Da settembre il suo posto dovrebbe essere preso da don Alfio, che guida anche la parrocchia di Romagnano al Monte. Ma a Ricigliano di parroci ne sono passati tanti nell’ultimo quinquennio e questo non genera tranquillità per un pastore he deve guidare il suo «gregge». Tutti brutti e cattivi? Di certo la piccola comunità è in subbuglio da diversi mesi; si racconta persino di famiglie contro, parenti che non si salutano più. Eppure la gioia che ha portato don Cesare è chiara nel suo profilo facebook, aperto per essere ancor più vicino ai cittadini. Tanti sorrisi in tanti momenti di aggregazione con i bambini, i ragazzi e la comunità parrocchiale. E mai una parola scomposta o fuori posto. Anche quando in Curia arrivano forse calunniosi messaggi e quindi si respirava un’aria pesante in paese, lui scriveva: «Il male si combatte solo con il bene. Le catene del male si spezzano con due armi, la verità ed il perdono». Parole profetiche che indicano l’animo di questo pastore, ma forse, anche il suo travaglio. Un travaglio che ha condiviso con la maggior parte dei parrocchiani, quelli che, nero su bianco, hanno detto, scritto e chiesto all’arcivescovo di Salerno, monsignor Moretti, di lasciare questo parroco così gioviale ed aperto al suo posto.
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