Eboli, quattro sanitari indagati per la morte di Scotillo: «Verifiche sui soccorsi»

Il sindacalista Fisi e infermiere è spirato all’arrivo in ospedale: «Chiarire se i tempi di intervento sono stati adeguati o tardivi»

Rolando Scotillo
Rolando Scotillo
di Viviana De Vita
Giovedì 27 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19:15
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Quattro indagati per la morte di Rolando Scotillo, il dirigente sindacalista della Fisi, impiegato come infermiere presso il reparto di urologia, stroncato da un infarto nella notte tra sabato e domenica al pronto soccorso dell’ospedale di Eboli.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Carlo Rinaldi, sono scattate in seguito alla denuncia dei familiari della vittima rappresentati dall’avvocato Antonio Boffa ed hanno registrato una svolta nelle ultime ore quando i carabinieri, agli ordini del capitano Emanuele Tanzilli, hanno notificato quattro avvisi di garanzia. Sul registro degli indagati sono finiti i due medici dell’Asl giunti dalla guardia medica al rione Paterno presso la casa del sindacalista colto da malore, assistiti dagli avvocati Costantino Cardiello e Isaia Rosato, e i due operatori del 118, che hanno coordinato i soccorsi, difesi dagli avvocati Isaia Rosato e Mary Buono. Sotto la lente di ingrandimento della Procura ci sono i tempi dell’intervento e l’adeguatezza dei soccorsi. Nella denuncia sporta dai familiari della vittima, si chiede di indagare proprio sulle modalità dei soccorsi arrivati ben 20 minuti dopo la richiesta di aiuto e prestati, in base a quanto sostenuto dalla famiglia, senza medico e senza macchinari salvavita sufficienti, primo tra tutti il defibrillatore. Non è infatti chiaro se i due camici bianchi della guardia medica, siano arrivati insieme all’ambulanza o solo in un secondo momento.

Nel fascicolo della Procura sono finiti i tabulati telefonici e le conversazioni intercorse tra i familiari della vittima e gli operatori del 118. Elementi determinanti ai fini dell’inchiesta potranno aversi solo dopo l’esame autoptico con gli accertamenti istopatologici: l’appuntamento è domani alle 11.30 presso la Cittadella giudiziaria quando saranno nominati anche i consulenti tecnici di parte e della Procura. Al momento la salma del sindacalista resta nell’obitorio dell’ospedale ebolitano. La tragedia che vede vittima Scotillo, ripropone, purtroppo, un problema denunciato più volte anche dai sindacati. Spesso i pazienti colpiti da malore vengono raggiunti da ambulanze senza medici a bordo. Rolando Scotillo era un sindacalista attivo, molto conosciuto per le sue battaglie a difesa dell’ospedale di Eboli e per la sanità in tutta la regione campana. La sua scomparsa ha destato grande clamore e non solo ad Eboli dove viveva e dove lavorava anche come infermiere. Se le indagini dovessero accertare delle responsabilità dietro il decesso, sarebbe davvero un macabro scherzo del destino. Scotillo, con le sue battaglie sindacali (l’ultima per la difesa dell’ospedale di Eboli iniziata a seguito della delibera regionale che ha avanzato una richiesta di finanziamento di 97 milioni di euro per l’ospedale di Battipaglia) ha sempre cercato di garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini.
 

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