Amalfi, sorpresa tassa d’imbarco: «Così siamo costretti a prendere il bus»

Debutta il nuovo balzello, rabbia di pendolari e turisti. L’imbarazzo degli addetti alla vendita: «I viaggiatori se la prendono con noi»

L'approdo della nave ad Amalfi
L'approdo della nave ad Amalfi
di Mario Amodio
Venerdì 5 Aprile 2024, 04:50 - Ultimo agg. 07:58
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La corsa da Salerno delle 9.40 arriva puntuale nel porto di Amalfi. Sembra debordare di passeggeri il traghetto della Travelmar, la società amalfitana che tiene in vita l’autostrada del mare anche nei mesi invernali. E l’impressione che quella sia una delle corse più gettonate arriva dai numeri: 285 sono stati infatti i passeggeri imbarcatisi poco più di mezz’ora prima al porto di Salerno. Per lo più vacanzieri molti dei quali appartenenti a gruppi turistici. Uno di questi composto da una trentina di giapponesi. Ben cinque in tutto, le comitive, che avevano peraltro prenotato e quindi già saldato il costo complessivo dei biglietti.

Ma ai botteghini la sorpresa: per ogni titolo di viaggio occorreva versare 1,50 euro in più per effetto dell’introduzione della tassa di imbarco da parte del comune di Salerno. Balzello che la Travelmar non aveva incassato in questi giorni e che invece da ieri ha dovuto richiedere ai propri utenti, residenti compresi, per effetto di una comunicazione giunta mercoledì dall’Autorità Portuale che invitava la compagnia ad applicare la riscossione del balzello e concordare con gli uffici comunali le modalità di corresponsione. «Siamo rimasti sorpresi perché non ci aspettavamo una variazione del prezzo - dice una guida turistica che accompagnava una delle comitive nell’escursione ad Amalfi - Abbiamo dovuto versare la differenza saldando così il costo del sovrapprezzo dovuto alla tassa di imbarco».

Un problema che si è presentato ieri alle biglietterie, nell’imbarazzo generale di addetti alla vendita e di utenti del servizio di trasporto marittimo. E che si ripresenterà nei prossimi giorni. Già, perché gran parte delle agenzie turistiche e dei tour operator hanno già chiuso i pacchetti inglobando il costo del traghetto tra andata e ritorno dalla Costiera e al quale ora dovrà essere calcolata la tassa di imbarco da versare in loco. «Nessuno ha accolto di buon grado questo balzello - dicono gli addetti delle biglietterie - la gente contesta aspramente e tutte le invettive ce le subiamo noi che stiamo al front office.

I più inferociti sono i pendolari che non intendono assolutamente pagare questa tassa». Insomma si annunciano tempi duri soprattutto per chi si trova al pubblico e deve richiedere il pagamento del balzello.

«Ecco il biglietto di andata: 11,50 euro da Salerno per Amalfi - dice un residente partito col traghetto delle 9.40 dal molo di piazza della Concordia mostrando il ticket - Quando ho sentito il prezzo mi è venuta voglia di desistere. È inconcepibile. La prossima volta che devo raggiungere Amalfi, se non cambieranno le cose attraverso l’introduzione di una deroga per chi vive a Salerno, prenderò il bus all’andata e il traghetto a ritorno». Una soluzione per la quale già in tanti hanno deciso di optare considerato che da Salerno, in Costiera, ci vengono tutti i giorni per lavorare. «Non ho aspettato neppure che la Travelmar fosse obbligata a incassare la tassa di sbarco perché lunedì mattina ho preso direttamente il bus della Sita per venire a lavorare - dice una funzionaria comunale che lavora in uno dei municipi della zona - E al ritorno mi imbarco sul primo traghetto utile per Salerno al costo di cinque euro che poi è la tariffa ridotta per lavoratori e residenti».

Insomma, se fino a marzo con dieci euro si andava e veniva dal capoluogo ora occorrono 1,50 euro in più che moltiplicati per cinque fanno 7,50 euro. Ovvero il costo di una corsa a tariffa agevolata più caffè e bottiglina d’acqua. Insomma, a lanciare strali polemici sono soprattutto i pendolari che utilizzano le vie del mare per raggiungere i posti di lavoro lungo la costa compresa tra Vietri a Positano. «Per andare e venire da Amalfi adesso ci vorranno 11,5 euro al giorno - dice un dipendente pubblico che viaggia via mare - Che sull’arco di un mese fanno circa 40 euro. Un ennesimo rincaro, ingiustificato, che grava sull’economia familiare. A conti fatti conviene muoversi in auto e ingolfare ancora di più la statale 163. Il problema che così procedendo raggiungere la Costiera comporterebbe uno stress al quadrato. Ormai è impossibile venire a lavorare da queste parti perché questo regalo che ci è stato fatto si unisce al caro vita e al grande caos».

Sul piede di guerra non ci sono però soltanto i pendolari ma soprattutto gli operatori marittimi. Secondo il presidente dell’Associazione Italiana Armatori Trasporto Marittimo questo balzello che Travelmar è stata obbligata a incassare «andrà a colpire gli utenti delle sole vie del mare e l’attività di trasporto marittimo rischierà di essere seriamente compromessa, nonostante negli ultimi decenni abbia contribuito in maniera rilevante allo sviluppo turistico ed economico della Costiera Amalfitana».

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