Stupro di gruppo alla Tommasi, chiesta pena solo per l'ex manager

Cinque anni e quattro mesi per Federico De Vincenzo

Stupro di gruppo alla Tommasi, chiesta pena solo per l'ex manager
di Petronilla Carillo
Giovedì 10 Novembre 2022, 06:00 - Ultimo agg. 08:11
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Cinque anni e quattro mesi per Federico De Vincenzo, assoluzione per gli altri imputati del processo per il presunto stupro ai danni della starlette Sara Tommasi, ovvero gli attori Fausto Zulli (avvocato Zennaro) e Pino Igli Papali (avvocati Maurizio Capozzo e Cappuccio), e il regista Max Bellocchio. A dicembre, l’ultima discussione delle difese e poi la sentenza. Un altro indagato, il produttore Giuseppe Matera, fu condannato in primo grado a due anni e dieci mesi, aveva scelto il rito alternativo. 

Un processo iniziato nel 2013 e che ha subito una serie di cambiamenti di giudici, per trasferimenti, e tanti colpi di scena durante il dibattimento. Come la deposizione in lacrime della madre della Tommasi e il sacerdote «visionario», nonchè suo padre spirituale, don Michele Barone, che in aula raccontò come nacque il suo rapporto con la ragazza: da un sogno, Sara avvolta dalle fiamme dell’inferno.

Di lì la telefonata e il viaggio, pagato dalla Tommasi, a Medjougorie in compagnia anche di una modella polacca amica della soubrette. Quidi la deposizione della stessa Tommasi, a porte chiuse e blindata dietro un separé.



Secondo l’ipotesi accusatoria della procura di Salerno, Matera e De Vincenzo avrebbero convinto Sara Tommasi ad andare con loro a Buccino perché lì, tra le colline del Cratere salernitano, dove era stato allestito un set fotografico suggestivo per realizzare un calendario a fini di beneficenza. Invece, una volta arrivata nel piccolo paesino del’entroterra salernitano, per la showgirl Sara Tommasi sarebbe iniziato l’incubo: nessun set ma solo una camera d’albergo e cinque uomini i quali, dopo averle fatto assumere della cocaina, hanno tutti abusato di lei. E, come se non bastasse, hanno anche girato un video che doveva essere proiettato in streaming.

Un video che, stando almeno alle prime risultanze investigative, non avrebbe nulla a che vedere con la serie di film hard, «Confessioni private», prodotte dalla coppia De Vincenzo-Matera. Le violenze sarebbero avvenute tra una ripresa e l’altra nell’arco temporale che va dal 18 al 21 settembre del 2012. A far scattare l’allarme è stata la madre della showgirl la quale era presente a casa della figlia quando, il 12 settembre di quell’anno, De Vincenzo e Matera le fecero la proposta di lavoro.

«Già allora la signora si è resa conto che qualcosa non quadrava», riferì all’epoca uno dei legali della Tommasi. La triste vicenda viene fuori pochi giorni dopo il suo ritorno a casa, quando la Tommasi fu infatti sottoposta ad un trattamento sanitario obbligatorio: è rimasta in ospedale dal 25 settembre al 2 ottobre, per poi essere trasferita in una clinica privata. È lì che i sanitari e anche la madre della showgirl si sarebbero accorti che qualcosa non andava. Di qui la decisione, da parte della Tommasi, di presentare un esposto denuncia direttamente in procura a Salerno. 

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